Sarri alle porte del Palazzo: «Juve è il potere, siamo felici»

Sarri alle porte del Palazzo: «Juve è il potere, siamo felici»
La gara dell'anno se l'aggiudica il Napoli. Azzurri al limite della perfezione allo Stadium e capaci di conquistare la prima vittoria della storia nel nuovo stadio della...

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La gara dell'anno se l'aggiudica il Napoli. Azzurri al limite della perfezione allo Stadium e capaci di conquistare la prima vittoria della storia nel nuovo stadio della Juventus. «Non credo sia stata la nostra partita perfetta, avessimo alzato prima i ritmi l'avremmo risolta in anticipo. Venire qui e fare la partita non è facile per nessuno, ma siamo stati bravi a non concedere niente». Maurizio Sarri non sorride alle telecamere, ma sottolinea l'importanza del successo di Torino. «Penso che la vittoria sia logica conseguenza di quanto fatto. Scudetto? Io fin qui mi sono divertito. Abbiamo fatto contenta la nostra tifoseria. La Juventus è ancora davanti a noi, non cambia quasi niente e le possibilità sono pochissime. Ora dobbiamo pensare solo alla gara di Firenze». 


I bianconeri mantengono la testa della classifica, ma il Napoli a -1 ora ingolosisce, quando mancano ancora quattro gare alla fine. «Prendere il palazzo? Vincere qui è sempre difficile ed è stupendo dare una soddisfazione così importante ai nostri tifosi», continua Sarri. «Però dobbiamo essere anche lucidi nel dire che la soddisfazione finisce qui, in questa singola partita. La Juve rappresenta il potere dei risultati perché vince da sei anni in Italia, in questo momento è davanti a tutti, una squadra simbolo che tutti vorrebbero battere». Poi la spiegazione di quanto successo all'arrivo allo Stadium. «Il gesto all'arrivo? I tifosi bianconeri non c'entrano niente, ho risposto a persone che ci insultavano e sputavano addosso in quanto napoletani. Non mi permetterei mai di fare qualcosa contro un tifoso della Juventus, in tanti ci hanno accolto bene qui a Torino».


Il Napoli che vince a Torino ha il merito di non snaturarsi e mostrare il calcio più bello del campionato. «Non leggo e non ascolto i consigli di tutta la settimana. Mi sembrava una bestemmia arrivare qui a Torino e cambiare la nostra identità, cambiare il calcio che ci ha portato fin qui oggi», le parole del toscano. «Volevamo variare negli ultimi minuti, ma la Juve ha reagito bene nella difesa e non abbiamo fatto più quelle scelte. Napoli in questo momento storico non può programmare vittorie, ci sono squadre più forti. Possiamo programmare solo la crescita della squadra, come fatto negli ultimi tre anni».  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino