Napoli, Sepe: «Dopo la statua a Diego il mio omaggio per Pablito»

Da Maradona a Paolo Rossi l'impegno dell'artista napoletano

Domenico Sepe
Da Napoli a Vicenza. Da Diego Armando Maradona a Paolo Rossi. Sempre nel segno di Domenico Sepe, artista napoletano già autore della statua del Pibe de Oro, ma...

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Da Napoli a Vicenza. Da Diego Armando Maradona a Paolo Rossi. Sempre nel segno di Domenico Sepe, artista napoletano già autore della statua del Pibe de Oro, ma tutt’ora custodita nella sua bottega di Afragola. «Dopo averla presentata allo stadio Maradona in occasione del primo anniversario dalla morte di Diego non siamo ancora riusciti a esporla», spiega Sepe. «Da parte mia ho fatto tutto il possibile per l’istallazione del monumento, ma ora sono in attesa che il Comune decida di procedere. L’iter burocratico è stato fatto e dovrebbe essere esposta nello spazio dove era stata presentata, ovvero all’esterno dei Distinti. Questa deve essere una scultura di tutti i napoletani, che mi auguro possa tornare presto allo stadio di Fuorigrotta».



Ma, come detto, adesso Domenico Sepe è pronto per una nuova avventura, sempre legata al mondo del calcio. Si tratta di una nuova statua che raffigura Paolo Rossi e che verrà esposta all’esterno dello stadio Menti di Vicenza ai primi di Marzo. «Il primo contatto c’è stato con la moglie di Paolo Rossi quando ci siamo incrociati durante una premiazione. Così è nata l’idea della scultura. Da napoletano e italiano sentivo il dovere di fare qualcosa per un grande campione che ci ha fatto vincere il Mondiale». Proprio quel Paolo Rossi che rifiutò Napoli ai tempi del presidente Ferlaino, ma che non per questo ha smesso di rappresentare uno dei grandi campioni del calcio italiano. «Durante il Mondiale del 1982 avevo 5 anni, ma ricordo perfettamente la gioia dei miei genitori che erano appassionati di calcio e tifosi della Nazionale. Per un bambino la vittoria del Mondiale è qualcosa che ti segna». E infatti il volto della statua prende spunto proprio da quell’urlo di Paolo Rossi dopo uno dei gol segnati contro il Brasile». E allora è iniziata la realizzazione dell’opera. «Loro avevano già in programma di realizzare la statua per ricordare la memoria di Paolo Rossi e dopo l’incontro con sua moglie è nata l’idea di affidare a me il compito. Con Alessandro, il figlio di Rossi, è nata anche un a bella amicizia». 



Il modello è stato realizzato in argilla e con una foto è stata presa ad esempio l’espressione del volto dell’ex campione. «Sono una partito dal concetto che volevo riportare il suo grido della vittoria». L’opera definitiva sarà in bronzo a grandezza naturale e raffigurerà Pablito con la maglia del Vicenza. «Sarà un punto di riferimento per tutti», aggiunge ancora Sepe. «Un simbolo dell’Italia che ci ha portato sul tetto del mondo. Donare la mia opera per me è un motivo di grande orgoglio. Rossi ha lasciato un segno nell’immaginario di tutti. Era doveroso per me donare la mia professionalità e che trasformato in bronzo ci darà la garanzia di un materiale eterno». Ora è solo il momento della grande attesa: per la presentazione della statua di Paolo Rossi, ma anche per scoprire le sorti dell’opera di Maradona, già presentata ma ancora in attesa di essere istallata all’esterno dello stadio di Fuorigrotta. «Sono molto rammaricato dal fatto che ancora non si faccia luce sull’installazione prima autorizzata e poi negata», aggiunge Domenico Sepe con grande dispiacere. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino