Napoli un po' più alto ma sempre nel rispetto dell'equilibrio difensivo: Gattuso ci ha lavorato tutta la settimana e lo rifarà da domani alla ripresa degli...
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Con il Torino già si è avuto l'esempio pratico del Napoli che vuole vedere Gattuso in campo, il baricentro si è alzato notevolmente rispetto alla partita precedente con il Barcellona quando fu tenuto basso per limitare la pericolosità offensiva di Messi e dei catalani. Contro i granata la percentuale del possesso palla è stata favorevole agli azzurri e soprattutto il palleggio è stato svolto per buona parte nella metà campo avversaria. Un Napoli che comincia ad avvicinarsi, quindi, all'idea di calcio che ha in mente Ringhio e prevede una riconquista del pallone più rapida con un pressing, quando possibile, un po' più alto e questo per permettere alla squadra di sfruttare al meglio le ripartenze. L'aspetto sul quale l'allenatore sta lavorando con grande attenzione, dopo le difficoltà emerse nelle prime partite contro le medio-piccole, con gli azzurri che sono riusciti a dare il meglio contro la Juve in campionato, l'Inter in coppa Italia e il Barcellona in Champions e cioè nei tre impegni contro gli avversari più accreditati.
Il Napoli sta sempre più entrando in questa nuova dimensione con il sacrificio di tutti, a cominciare dagli attaccanti: il lavoro della punta centrale Mertens (o Milik) per disturbare l'impostazione dei centrali difensivi avversari e soprattutto dei due esterni Insigne e Callejon che ripiegano su tutta la fascia fino a diventare dei veri e propri terzini. In tal senso si sta rivelando preziosissimo soprattutto il lavoro dello spagnolo e del capitano azzurro che arretrando velocemente riescono a tenere sempre le linee compatte tra i reparti. E fondamentale è il compito dei centrocampisti con i playmaker (Demme o Lobotka) che si tiene sempre più basso davanti alla linea a quattro arretrata e le due mezzale che svolgono con la stessa intensità sia la fase offensiva con qualità di palleggio che quella difensiva nei ripiegamenti sugli avversari. In questo modo i difensori azzurri sono meno esposti negli uno contro uno e con gli spazi più stretti riescono a recuperare con più incisività sugli attaccanti avversari.
Il palleggio sta funzionando: Gattuso chiede che venga fatto sempre dal basso, cominciando dal portiere (compito che Ospina svolge molto bene) e che il pallone non venga mai rinviato frettolosamente lontano dai difensori anche con la pressione degli avversari: così, infatti, si riesce a creare la superiorità numerica in costruzione e si guadagna la profondità per le verticalizzazioni sugli attaccanti. Un tipo di lavoro che Ringhio sta facendo svolgere con continuità agli azzurri sia in allenamento che in partita e ora si vedono i frutti perché il Napoli ha automatizzato questo meccanismo anche contro squadre di primissimo livello. L'allenatore proseguirà su questa strada in questi ultimi tre mesi: gli azzurri andranno avanti con questo tipo di mentalità su tutti i fronti, nella corsa europea in campionato, nel ritorno degli ottavi di Champions con il Barcellona e in quello della semifinale di ritorno di coppa Italia con l'Inter. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino