Il Napoli affonda a Udine e sprofonda in una crisi nera. Ancorata a soli tre punti in classifica, sempre più distante da Juventus e Roma, già in fuga nella corsa scudetto....
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Benitez opta per un massiccio turn-over dopo gli impegni di coppa. Relega in panchina Mertens, Callejon. Dietro a Higuain si affida a Michu e Insigne. Stramaccioni risponde con l'annunciata rivoluzione di modulo. Difesa a quattro e due trequartisti alle spalle di Di Natale, con Muriel in panchina, per dare maggiore densità a centrocampo e spezzare la velocità offensiva dei partenopei. Il canovaccio tattico regala poche emozioni nella prima frazione di gara: si esaurisce tutto nel palo colpito da Gargano al 36'.
Se si toglie un tiro debole e centrale, quasi un passaggio di Michu un paio di minuti prima, che Karnezis non ha alcuna difficoltà a bloccare, è praticamente il primo e ultimo tiro nello specchio della porta della prima frazione di gara.
L'Udinese si propone solo con un tiro di Badu dalla destra, che termina sul fondo senza neppure scomodare Rafael. Se spera di restare in scia di Juventus e Roma, che volano nel duello a distanza, appaiate in vetta alla classifica, ancora a punteggio pieno dopo due giornate, il Napoli deve fare più e meglio di così. Ci prova nella ripresa.
A segnare il cambio di passo è l'innesto di Callejon. È in campo da appena un minuto quando, al 19', insieme a Higuain costringe Karnezis alla doppia parata. L'illusione dura appena sei minuti. La spegne Danilo al 26'. È sua la deviazione in rete da sottomisura dalla sinistra su una punizione dalla distanza del solito Di Natale, sporcata da un rinvio non perfetto di Koulibaly: Udinese in vantaggio. Benitez prova a correre ai ripari con un doppio cambio Mertens e De Guzman per Michu e Insigne. Ma è troppo tardi.
Riesce solo a produrre una serie di angoli a ripetizione che non spostano il risultato.
Il Mattino