Una notte che resterà nella storia di questa stagione, e forse oltre. Perché il Napoli, come tante volte è accaduto nei suoi novant'anni, è passato...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
È stata una notte per cuori forti, con il Napoli che ha rivisto la luce nello spazio di trentacinque minuti. Dal primo gol dell'Udinese al quarto degli azzurri, che sono andati a segno con due attaccanti (Insigne, polemico anche a distanza di tempo con i contestatori di dieci giorni fa, e Milik, che ha ritrovato la forma migliore) e due difensori (Albiol e Tonelli, entrambi di testa: hanno fatto meglio avanti che dietro).
La doppia partita tra Napoli e Crotone è stata intensissima: il migliore preludio possibile allo scontro diretto di domenica a Torino, quei 90' in cui gli uomini di Sarri si giocheranno la chance di avvicinarsi alla capolista per poi sferrare nelle ultime quattro giornate l'assalto al primo posto e allo scudetto. Si ricordi che i bianconeri dovranno giocare in casa di Inter e Roma, in piena lotta per il posto Champions.
È stata una partita complicata con l'Udinese, reduce da nove sconfitte consecutive e imbottita di riserve. Perché la scarsa intensità del centrocampo e la poca attenzione della difesa ha favorito il doppio vantaggio dei friulani, a cui Sarri ha posto rimedio inserendo Mertens e modificando il modulo. Quando tutto sull'1-2 sembrava più complicato, quasi finito, sono arrivati due gol pesantissimi: la rovesciata del nigeriano Simy a Crotone e il colpo di testa di Albiol. È stata la prima esplosione di felicità del San Paolo, che ha poi esultato per Milik e Tonelli, due delle quattro riserve promosse da Sarri per far rifiatare gli azzurri più stanchi e preparare la sfida alla Juve.
Il distacco dai bianconeri è stato ridotto, non colmato. Ma quanto si è visto ieri fa coraggio agli azzurri e al loro allenatore in vista di domenica. Perché quella stanchezza fisica e mentale che attanaglia la squadra da oltre un mese, da quando è scivolata al secondo posto e si è lanciata affannosamente all'inseguimento della Juve, è improvvisamente scomparsa in quell'assalto all'Udinese che ha giocato la partita dell'anno al San Paolo, non chiudendosi ma attaccando fino alla fine, anche quando era sotto di due reti. La Juve che frena in provincia (dopo il pari a Ferrara quello in casa del Crotone) soffrirà tanto domenica se il Napoli avrà le energie e l'entusiasmo dei suoi giorni più belli. Si è rivista nel secondo tempo la squadra che gioca, segna e non molla mai. Tanto basta per spaventarli. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino