Napoli, un attacco da record con Milik e Pavoletti

Napoli, un attacco da record con Milik e Pavoletti
Gol per tutti i gusti e pesanti intrusioni sentimentali. Sono tutti lì, a Castel Volturno, uno vicino all'altro: il passato (Gabbiadini), il presente (Mertens) e il...

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Gol per tutti i gusti e pesanti intrusioni sentimentali. Sono tutti lì, a Castel Volturno, uno vicino all'altro: il passato (Gabbiadini), il presente (Mertens) e il futuro (Pavoletti e Milik). Posare a terra il pallone sarà presto come gettare un pezzo di carne in una vasca di piranha: vedrete accorrere attorno al pallone un branco di attaccanti azzurri scatenati e pronti a calciare verso la porta. Difficile trovare tra la concorrenza da scudetto, una squadra capace di allineare tutti questi bomber e tiratori scelti. Un invidiabile ventaglio di soluzioni che Sarri potrà sventolare in faccia al nemico nei prossimi cinque mesi. È evidente che, quando Milik e Pavoletti saranno pienamente ritrovati, il tecnico toscano si ritroverà al volante di un'auto multi-optional, tipo quelle di James Bond, col cruscotto ingolfato da pulsanti e levette. A seconda dell'esigenza, potrà azionare il comando più opportuno. Il Napoli sa spendere bene. Soprattutto là davanti. E allora nessuna meraviglia se i quattro siano costati complessivamente 67 milioni. Sono pochi in Europa i team di primo livello che possano permettersi giocatori d'attacco di questa caratura, per giunta alimentati da esterni come Callejon e Insigne e un centrocampo in cui domina un altro bomber come Hamsik.


Insomma, a meno del prezzo di Higuain, De Laurentiis e Giuntoli hanno costruito un intero reparto. L'attacco low cost è un capolavoro, se si pensa alle cifre che girano per i top player: alla fine persino Milik è stato un affare d'oro. Ora il polacco vale già più dei 32 milioni spesi a luglio. E questo nonostante l'infortunio (nel caso, chiedere al Real Madrid che già a settembre lo aveva iniziato a seguire).

L'arma in più di Sarri sarà avere a disposizione questa banda di bocche di fuoco pronte all'uso. Ovvio, Gabbiadini sarà ancora disponibile domani e magari con il Milan ma per fine gennaio andrà via. Ma tra Mertens, Milik e Pavoletti, Sarri avrà solo l'imbarazzo della scelta. Col Pescara, domani, non c'è alcuna voglia di fare esperimenti: il girone di ritorno va iniziato col piede giusto e quindi al centro del tridente azzurro ci sarà ancora Mertens. D'altronde Pavoletti è alle prese con un discreto lavoro di richiamo atletico: andrà in panchina e sarà curioso vedere se in campo, nella ripresa, toccherà prima lui o Gabbiadini. Mertens, al momento, è intoccabile. E solo quando Milik sarà al top le convinzioni di Sarri potranno traballare. Il belga è il capocannoniere degli azzurri (11 gol) seguito da Callejon (7) e Insigne e Hamsik (5). Ieri a Castel Volturno, in ogni caso, c'è stato un lungo applauso quando Milik è tornato a lavorare con il resto della squadra: ha fatto quasi tutto l'allenamento assieme ai compagni. Soltanto la fase di riscaldamento è stata differente e la svolta per conto suo: poi il ritorno nel gruppo, con una seduta tecnico-tattica diretta proprio da Sarri. Il tecnico azzurro gli ha risparmiato la partitella a campo ridotto, tanto non c'è nessuna fretta. Mentre Pavoletti ha brillato nella sfida in famiglia dove il vero avversario erano le forti folate di vento che hanno reso complicatissimo l'allenamento di ieri.


Sarri ha mostrato alla squadra un lungo dvd sul Pescara. Sottolineando che sarebbe un guaio non affrontare gli ultimi in classifica senza avere le giuste motivazioni. Una panchina piena zeppa di talenti, quella di domani pomeriggio, con Sarri che avrà il compito di dirigere il traffico e di disciplinare l'accesso in attacco: Mertens, con un vero numero 9, potrà anche ritornare sulla fascia sinistra, dando un po' di respiro a Insigne. D'altronde, in attacco è un Napoli delle meraviglie con Sarri che viaggia al ritmo folle di oltre 80 gol in campionato. È arrivato a 42. Nelle ultime 5 in serie A ha segnato 18 reti: mostruoso. Solo una volta, nella sua storia lunga 90 anni, il Napoli ha segnato così tanto dopo 19 partite: nella stagione 87-88 e allora come oggi le reti sono state 42. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino