Napoli. Un inchino per Marek Hamsik, sua Capitanità (di Anna Trieste)

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Nella settimana in cui il battibecco sugli arbitri tra Sarri e De...

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Nella settimana in cui il battibecco sugli arbitri tra Sarri e De Laurentiis ha tenuto col fiato sospeso i tifosi più e peggio di una puntata di Beautiful o di un litigio a mezzo stampa tra Brad Pitt e Angelina Jolie su chi si deve prendere i figli e soprattutto i soldi, la partita casalinga col Chievo arriva come una manna dal cielo. Innanzitutto perché si torna a parlare finalmente di pallone e poi perché, dopo il pareggio dibattuto col Genoa, era il momento di capire se il Napoli vero è quello che dopo un risultato non proprio positivo si abbatte o quello che dopo un torto subito s' ncazz. Per fortuna loro, e nostra, al momento l'ipotesi più realistica pare la seconda. La squadra, infatti, è scesa in campo col giusto atteggiamento, quello del buon padre di famiglia cui hanno rubato impunemente il portafoglio. «Col cazz' che mi fai fesso un'altra volta, mo' i soldi me li metto proprio rint'a mutand». E così ha fatto il Napoli: due gol fatti e zero gol subiti, unica squadra del campionato ancora imbattuta, con Koulibaly in versione Holly e Benji, massima attenzione in difesa, Zielinski lottatore di sumo a centrocampo e Reina intento a dimostrare a tutti che se si gioca una partita come la sua poi le campagne per la fertilità non servono più. Anzi, bisogna fare quelle per il controllo delle nascite. Ma tutto questo non era affatto scontato. Così come non era affatto scontato che, a distogliere almeno per una notte l'attenzione dei tifosi dal fotoromanzo Sarri/Dela, fosse nientedimeno che Manolo Gabbiadini. Il quale, partito titolare, ha capito forse forse che per fare gol è necessaria una forte dose di genio e cazzimma oltre che un assist e l'aiuto dei compagni. E che compagni. Tutti a remare nella stessa direzione e, soprattutto, tutti nella direzione della vittoria e non, come accade a volte e non di rado, alcuni in direzione della vittoria e altri in direzione di Ciro a Mergellina. La serata perfetta, insomma per far mettere a segno all'unico uomo al mondo in grado di rendere il diciassette un numero epico oltre che fortunato il suo centesimo gol: sua capitanità Marek Hamsik. Un gol davanti al quale il San Paolo giustamente esplode. E si capisce. Quello già quando Marek segna è come se segnasse uno di famiglia poi segna pure il suo centesimo gol con la maglia del Napoli! Cento di questi giorni, capita'!
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Il Mattino