Ancelotti si coccola il suo Napoli: «E Ibrahimovic lo chiamo domani»

Ancelotti si coccola il suo Napoli: «E Ibrahimovic lo chiamo domani»
Voleva una vittoria e vittoria è stata. Carlo Ancelotti torna alla vittoria con il suo Napoli, batte il Verona e ritrova, almeno un po’, il sorriso che sembrava...

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Voleva una vittoria e vittoria è stata. Carlo Ancelotti torna alla vittoria con il suo Napoli, batte il Verona e ritrova, almeno un po’, il sorriso che sembrava scomparso nelle ultime settimane. «Il risultato è importante per ripulire un po’ l’ambiente da qualche scoria. Abbiamo giocato bene e controllato bene contro una squadra fisica e dura. Si è sofferto un po’ all’inizio, ma l’abbiamo gestita bene», ha detto il numero uno azzurro. «È stata una partita di maturità più che di qualità. Il Verona ha fatto bene in avvio, non avevamo i tempi giusti soffrendo un po’».


È stata la notte di Arek Milik. «Ha avuto un problema fisico in avvio, sta trovando la condizione giusta. Il gol in nazionale è stata la svolta del suo momento», ha detto Ancelotti a Sky Sport al fischio finale per poi ribadire in sala stampa col sorriso: «Il vento di Milik è cambiato velocemente dopo il gol in nazionale, ha ritrovato fiducia e ottimismo. Ora ha anche recuperato dall'infortunio, non giocava perché era fatto male non perché io fossi un pirla».
 
«Di Lorenzo è stato importante stasera, ci sorprende tutte le volte che lo vediamo perché sa fare tutto e lo fa con semplicità ed umiltà. Per quello gli viene bene. Sto ruotando molto gli uomini, abbiamo una gran fortuna: avere calciatori non specialisti ma completi, che posso usare in diversi ruoli. Dipenderà tutto dalla partita che vogliamo giocare. Qualcuno pensa che queste rotazioni confondano la squadra, ma la nostra identità è molto chiara».

«Insigne? Tutto si è chiarito il giorno dopo la tribuna. È tornato ad allenarsi bene dopo quella serata, la sua serenità è importante per tutti», ha commentato Ancelotti. Che poi scherza. «Ibrahimovic? Lo chiamo stasera e gli dico che siamo qui ad aspettarlo. Lo seguo con molto affetto anche in America, ha fatto 52 gol in 58 partite totali. Dopo che l’ho chiamato vi dirò tutto», chiude col sorriso. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino