Il presidente De Laurentiis non sarà questo pomeriggio al San Paolo. Niente Napoli-Verona in tribuna d'onore. «Qualche impegno preso in precedenza non me lo...
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Non gli fa eco la moglie Jacqueline, al suoi fianco ieri all'Istituto di cultura meridionale presieduto dall'avvocato Gennaro Famiglietti per commemorare lo zio Dino De Laurentiis a cento anni dalla nascita. «Avrei preferito andare al San Paolo, vivere la partita allo stadio è tutt'altra cosa - ha detto la consorte - ma se il presidente ha deciso così, mi tocca seguirlo a Capri...».
Il giovedì dedicato al Napoli, ieri è toccato alle cose di cinema. «Non saprei più cosa dirvi sulla squadra, speriamo di vincere contro il Verona e poi ne riparliamo. Cinema e calcio sono la mia vita, anche zio Dino era un grande appassionato però lui aveva un debole per l'Inter. Mentre papà mi spingeva fortemente a tifare per il Napoli: ricordi affettuosi e indelebili di anni addietro, quando si vedevano insieme le partite in televisione a Los Angeles. Era una guerra continua, lo zio a tifare Inter, io e papà per il Napoli».
Cinema e calcio nella vita di Aurelio, anche se in campo lavorativo l'incrocio è avvenuto soltanto una volta. «Ho girato Tifosi, che ha avuto un discreto riscontro. Non so se oggi produrrei un'altra pellicola del genere. Se lo facessi, il titolo sarebbe: La vita non è una partita di calcio». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino