Da che mondo è mondo, e da che uomo è uomo, per le occasioni importanti si sono sempre fatti i sacrifici. La dieta del purtuallo per entrare nel vestito del...
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Battere una squadra i cui tifosi si sobbarcano un viaggio di settecento chilometri solo per andare a urlare in uno stadio ai padroni di casa «sporchi terroni» è, evidentemente, una di quelle occasioni per cui il raggiungimento del fine (la vittoria) fa passare decisamente in secondo piano se non addirittura sotto terra qualsiasi tipo di valutazione sul mezzo (la prestazione). Perciò, non fa niente che ieri, soprattutto nel primo tempo, la squadra di Ancelotti non abbia fatto registrare non dico progressi sul piano della manovra ma quanto meno un tiro in porta. E, parimenti, non fa niente che se non fosse stato per Meret il primo tempo sarebbe finito quattro a zero per il Verona. Quel che conta è che nel secondo tempo il Napoli ha fatto due gol e, soprattutto, che quei due gol li ha fatti Milik. Sbaglia spessissimo gol importanti e manca gol «facili» e tuttavia poi, mettendone a segno due contro il Verona, dimostra di sapere bene come si fa a farsi perdonare dai napoletani. Che adesso dunque devono solo aspettare con fiducia: Ancelotti ha ritrovato Milik, mo' vuoi vedere che non ritrova pure il gioco del Napoli? Leggi l'articolo completo su
Il Mattino