La nuova vita dell'ex Salernitana: «Lascio il calcio per fare il dentista»

La nuova vita dell'ex Salernitana: «Lascio il calcio per fare il dentista»
Una vita da mediano, ma non mediano per una vita. A 26 anni Riccardo Perpetuini ha deciso di cambiare radicalmente strada. L’ex calciatore di Lazio e Salernitana, infatti,...

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Una vita da mediano, ma non mediano per una vita. A 26 anni Riccardo Perpetuini ha deciso di cambiare radicalmente strada. L’ex calciatore di Lazio e Salernitana, infatti, ha appeso le scarpette al chiodo per dedicarsi agli studi. Ancora dieci esami e sarà dottore in odontoiatria, facoltà che frequenta a Foggia (ha giocato anche con i satanelli, ndr).


Dopo aver vestito nella passata stagione le maglie di Cremonese, prima, e Mantova, poi, Perpetuini ha declinato alcune offerte che gli erano pervenute durante l’estate. «È una decisione che ho preso - spiega l’ex centrocampista della Salernitana - in grande serenità. Ho affrontato la carriera da calciatore sapendo sempre che non sarebbe durata per sempre e, soprattutto, non ho mai considerato questa attività come un lavoro vero e proprio. I lavori veri sono altri, quello di calciatore è un mestiere da privilegiati che ti richiede dei sacrifici che, però, si fanno con piacere e che non sono paragonabili a quelli che affrontano le persone che svolgono altri lavori».

Un sogno, forse, più che un lavoro: per Perpetuini il calcio è stato soprattutto questo. «Giocare a calcio – dice – è il sogno di tutti i bambini ed io sono riuscito a realizzarlo, togliendomi tante soddisfazioni. Ho esordito in prima squadra con la Lazio, poi ho avuto la fortuna di giocare in piazze importanti e di vincere un campionato a Salerno. Di quella stagione ho un grande ricordo e quella promozione è un risultato a cui tengo particolarmente anche perché vincere a Salerno non è mai facile e ti dà delle emozioni speciali».

A 26 anni comincia una nuova vita: «Ai ragazzi lancio un messaggio: non tutti riescono a sfondare nel calcio, un mondo di privilegiati in cui occorre anche avere un po’ di fortuna. Per me restano bellissimi ricordi e cinque interventi al ginocchio. Ora penso allo studio e alla professione e sono felice della mia scelta».  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino