Olivera al Napoli, affare fatto: prestito con obbligo di riscatto

Olivera al Napoli, affare fatto: prestito con obbligo di riscatto
Mancava solo qualche dettaglio. Tutto era stato definito praticamente nei primi giorni di maggio, subito dopo la vittoria con il Sassuolo. Mentre gli ultimissimi tasselli sono...

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Mancava solo qualche dettaglio. Tutto era stato definito praticamente nei primi giorni di maggio, subito dopo la vittoria con il Sassuolo. Mentre gli ultimissimi tasselli sono stati sistemati in queste ore, con una lunga telefonata. È tutto fatto. Mathias Olivera è un nuovo giocatore del Napoli: oggi è atteso a Villa Stuart per le visite mediche e poi andrà alla Filmauro da Aurelio De Laurentiis per le firme sul contratto. È il regalo di compleanno del patron azzurro. Il terzino sinistro nato a Montevideo è stato acquistato con la formula del prestito con obbligo di riscatto fissato a 14 milioni di euro dal Getafe. Ballava la cifra dell'intesa non certo l'accordo che era blindato da tempo anche perché c'era la netta volontà del terzino a venire a Napoli. Alla fine il club spagnolo si è accontentato di inserire qualche bonus in più rispetto a quanto pattuito. Olivera, classe 1997, è atteso da un quinquennale da 1,3 milioni a stagione: ingaggio che crescerà lentamente fino ad arrivare a 1,9. Tutti i diritti di immagine sono del club azzurro. Operazione che è stata definita dal procuratore Alessandro Lucci con Pablo Boselli con De Laurentiis e Giuntoli. Era l'affare da fare per colmare la partenza di Ghoulam. Insomma, eccolo l'esterno, l'alternativa a Mario Rui, il portoghese reduce da una stagione stellare, come rendimento e continuità. Il Napoli aveva definito quasi ogni dettaglio con Olivera una ventina di giorni fa: era stato il Getafe a tentare di alzare il prezzo, provando a fare un'asta. Ma alla fine ha avuto peso la parola data dal 25enne che sognava il Napoli e la Champions. Un bel tipetto, l'uruguaiano: nel 2019, in prestito all'Albacete, venne fermato nel cuore della notte per una rissa scoppiata in un locale. Senza conseguenze. Ha esordito con la nazionale dell'Uruguay a febbraio con il Paraguay. È il secondo tassello della rivoluzione annunciata da Spalletti, dopo quello del georgiano Khvicha Kvaratskhelia, 21 anni. 

Mertens e Ospina non hanno intenzione, nelle prossime ore, di andare a bussare alla porta del Napoli: vogliono prima capire cosa offre il mercato per due parametri zero. E questo vale anche per Mertens, soprattutto per il re dei gol in azzurro: al di là delle dichiarazioni d'amore per la città e per la maglia, la scelta di chiamare il figlio Ciro Romeo, le foto da innamorato in giro per i luoghi simboli di Napoli, è difficile, assai improbabile, che il belga decida di presentare una richiesta di rinnovo molto inferiore allo stipendio attuale di 3,5 milioni di euro. Vuole restare, certo, ma l'idea è quella di un biennale di poco inferiore ai 3 milioni. E queste sono cifre a cui il Napoli dirà difficilmente di sì. E Spalletti lo sa bene che in questa squadra non ci sono intoccabili. Anzi, uno c'è: ed è Osimhen. Per portarlo via serve davvero una cifra superiore ai 110 milioni di euro. E per il momento nessuno si è fatto vivo. Dunque, Mertens prima si farà un giro per capire quanto mercato ha e poi deciderà se andare da De Laurentiis oppure no. Fino ad adesso, il Napoli non ha concretizzato alcuna offerta di rinnovo. Non ci sono ipotesi messe sul piatto dal club azzurro: c'è solo quella chiacchierata fatta prima della gara col Sassuolo. E niente altro. Ma questa è una situazione che certo non gradisce, il bomber di ogni tempo del Napoli. Ovvio, vede poca riconoscenza nei suoi confronti, pensa di meritare ampiamente il rinnovo e a cifre da big. Accetterà di guadagnare meno degli altri top player del Napoli? La risposta è no. A meno che non trovi altre soluzioni in giro. Ha apprezzato, per esempio, la chiamata di Sarri: ma l'idea di andare a fare la riserva di Immobile proprio non lo sfiora. 

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Il Mattino