Ospina, porta inviolata in nazionale: «Sono pronto, batteremo i viola»

Ospina, porta inviolata in nazionale: «Sono pronto, batteremo i viola»
Sono lontani i tempi di Genova, è arrivato il momento di dimenticare e scrollarsi di dosso il brutto 3 a 0 inflitto dalla Samp. E forse questa volta la pausa per le...

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Sono lontani i tempi di Genova, è arrivato il momento di dimenticare e scrollarsi di dosso il brutto 3 a 0 inflitto dalla Samp. E forse questa volta la pausa per le nazionali è capitata a pennello per riflettere e ritornare ancora più carichi per la stagione azzurra. Qualcuno nel frattempo si è infortunato, altri hanno disputato gare niente male con la maglia del loro paese. La bella notizia arriva però dalla Colombia, che con Ospina in porta non ha incassato alcun gol nella gara con l’Argentina: una rassicurazione non da poco dopo la media gol subiti. E ora anche col Napoli vuole invertire la rotta e dagli Stati Uniti suona già la carica: «Adesso si torna a Castel Volturno per dimenticare la partita difficile contro i blucerchiati. Ci aspetta una bella gara contro la Fiorentina, dobbiamo fare di tutto per ottenere un buon risultato per restare in alto in classifica» - ha spiegato ai microfoni di Sky Sport l'estremo difensore.

 
Non sottovaluta certamente gli avversari, ma questa volta le sue parole appaiono piene di grinta ed è deciso a proteggere con tutte le sue forze la porta azzurra: «Quella viola è una squadra che ha una storia e buoni giocatori, ma noi dobbiamo pensare al nostro lavoro e a portare a casa i tre punti».
 
La stagione è lunga, e inizia un duro ciclo per i ragazzi di Ancelotti: sette sfide in 30 giorni fra il campionato e il difficile girone di Champions League. Ma stavolta il portiere vuole dimostrare le sue doti da leader e proverà a cambiare atteggiamento e ad imporsi con determinazione fra i pali, dando sicurezza ai compagni: «Non abbiamo intenzione di mollare niente, la competizione europea per noi conta molto e dobbiamo lavorare duro e andare avanti più possibile a tutti i costi». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino