Juve Stabia, Padalino si presenta: «Sarà una sfida entusiasmante»

Juve Stabia, Padalino si presenta: «Sarà una sfida entusiasmante»
La Juve Stabia riparte da Pasquale Padalino. Alle spalle, ormai, l’amare retrocessione dalla B dopo appena un anno dai fasti di una stagione stravinta sul campo, i...

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La Juve Stabia riparte da Pasquale Padalino. Alle spalle, ormai, l’amare retrocessione dalla B dopo appena un anno dai fasti di una stagione stravinta sul campo, i gialloblù provano a resettare e ad aprire un nuovo corso. Gestione al presidente Langella, nuovo il diesse, l’ex Imolese Filippo Ghinassi, e panchina al pupillo di Znedek Zeman, presentato questa mattina al Romeo Menti. A presentarlo il direttore sportivo, accompagnato dall’amministratore unico, Gianni Improta, che hanno ribadito la ferma volontà del club di essere ancora competitivo, invitando la piazza, delusa per il salto all’indietro, ad uno “stop and go” necessario per ripartire col piede giusto.


Per Padalino, tecnico navigato (ha allenato in piazze calde come Lecce, Foggia e Matera), un’occasione importante di rilancio dopo un anno in attesa della chiamata giusta. «Ringrazio la società per la fiducia riposta nel sottoscritto – queste le prime parole da allenatore della Juve Stabia - So che mi è stata affidata una grande responsabilità dopo una retrocessione quanto mai dolorosa. Ho conosciuto il direttore sportivo in Toscana nei giorni scorsi, mi ha trasmesso l’entusiasmo con cui, lui come me, ha iniziato questa nuova esperienza stabiese, e ho capito che poteva essere la scelta giusta. L’entusiasmo? Ovviamente riaccendere la piazza è il primo obiettivo, ma ovviamente non servono le parole, per ricostruire il rapporto con la pizza urgono i fatti. Ed essere partito ad inizio stagione per me è un vantaggio importante. Il lavoro sarà l’unica cosa che potrà far rinascere l’idillio coi tifosi».


La società non ha fissato traguardi, ma ha chiesto di essere competitivi: «Non conosciamo ancora il girone, ma la C del prossimo anno sarà difficilissima. La rosa? Si partirà quasi da zero, ma spetterà al direttore scegliere gli uomini giusti per una squadra che dovrà far bene, far divertire i tifosi. Il modulo? Vedremo, nel calcio non ci sono scienze esatte. Speriamo di poter avere i tifosi allo stadio, quella, si, sarebbe l’arma in più in una piazza importante come quella di Castellammare». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino