Paganese, Erra per la salvezza: «Situazione disperata, ci proviamo»

Paganese, Erra per la salvezza: «Situazione disperata, ci proviamo»
La Paganese le tenta tutte per cercare di restare in Serie C ed evitare una retrocessione che al momento appare inevitabile. Da qui il cambio di allenatore a sette giornate dalla...

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La Paganese le tenta tutte per cercare di restare in Serie C ed evitare una retrocessione che al momento appare inevitabile. Da qui il cambio di allenatore a sette giornate dalla fine. Il 4-0 nel derby con la Cavese è costato la panchina a Fabio De Sanzo, sostituito da Alessandro Erra che è il terzo tecnico della stagione per gli azzurrostellati. L'ex trainer del Catanzaro si è presentato questa mattina: ha idee chiare e vuole giocarsi questa opportunità che la società gli ha dato. «La situazione è delicata, però credo che se c'è ancora una fiammella questa vada alimentata. Per farlo - ha detto Erra - bisogna dare tutto quello che si ha. So che sarà difficile, il tempo è il nostro principale nemico perchè le partite che restano sono poche e non si può intervenire in maniera incisiva. Una squadra che si trova in una situazione disperata come quella della Paganese deve mettere in campo una predisposizione totale e concedersi totalmente dal punto di vista della determinazione. Gli aspetti tecnico-tattici vengono in secondo piano».


Il cambio in panchina è il segnale che la società ci crede ancora, nonostante la Paganese sia a -14 dal penultimo posto. «Ho parlato col presidente e posso dire che la società ci crede fermamente, c'è ancora un briciolo di speranza e vogliamo alimentarla. Ho visto Trapani molto determinato e ha trovato una persona con ancora più stimoli, perchè sono stato fermo un po' di tempo e avevo voglia di dedicarmi totalmente a questa causa». A confermarlo è il direttore sportivo Guglielmo Accardi: «L'atteggiamento avuto dalla squadra nel derby con la Cavese ci ha convinto che era arrivato il momento di cambiare. In tante gare abbiamo avuto occasione per fare punti e non ci siamo riusciti, è stata una decisione difficile. La squadra non è esente da colpe, anzi i calciatori devono assumersi ancor di più le loro responsabilità. Come società non ci siamo mai nascosti, sappiamo cosa e dove abbiamo sbagliato quest'anno». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino