Una partita che è stata l'emblema della stagione. Quella del "vorrei, ma non posso" (e non voglio). Bastava davvero poco per salvarsi nella regular season,...
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Succede tutto nel primo tempo, un disastro senza precedenti che porta il Bisceglie, il peggior attacco del campionato con 22 gol segnati, a siglare ben quattro reti in meno di 40'. Determinante l'approccio veemente dei nerazzurri, che sorprendono la Paganese, apparsa timida, stanca, flemmatica e sulle gambe. Dopo due minuti il Bisceglie è già avanti con Starita, il quale si ritrova a due passi da Santopadre dopo un assist di Giacomarro. La risposta della Paganese non si fa attendere: cross di Perri, Parigi prolunga e Cesaretti in tuffo pareggia quasi subito. Ma gli azzurrostellati faticano a stare in partita, anche mentalmente, per cui il Bisceglie imprime il marchio sulla salvezza attorno al quarto d'ora. Fortunato il gol del 2-1: il cross di Triarico dalla destra viene deviato da Stendardo e termina in porta anche con l'ausilio del vento. Ingenuo, invece, il difensore napoletano che al 20' si fa ingannare da Triarico che si prende il calcio di rigore. L'ex realizza dal dischetto con un'esecuzione impeccabile. La Paganese abbozza una timidissima reazione, il Bisceglie fa anche il quarto con la bomba di Parlati prima del riposo.
Nel secondo tempo Erra sistema la fascia mancina con Della Corte e Fornito. Gli azzurrostellati sono più quadrati, ma non creano tanto, se non un diagonale di Scarpa respinto da Vassallo (9’). La rete di Cesaretti, che sfrutta una svirgolata di Markic, e quella di Alberti - entrato al quarto d'ora della ripresa - mettono in crisi il Bisceglie e danno speranza alla Paganese. Il forcing è comunque inconcludente, la D è realtà. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino