Picardi vs Zara: il napoletano difende per la seconda volta il titolo italiano

Vincenzo e Antonio Picardi
«Nello sport non basta avere talento per vincere: occorre custodirlo, plasmarlo, allenarlo». Suona come un monito e un prezioso suggerimento l’indicazione di...

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«Nello sport non basta avere talento per vincere: occorre custodirlo, plasmarlo, allenarlo». Suona come un monito e un prezioso suggerimento l’indicazione di Papa Francesco, riportata a chiare lettere ai Cristallini 73. Proverà ad assorbire la lezione Vincenzo Picardi, chiamato a difendere il titolo italiano (pesi gallo) dagli assalti di Cristian Zara. Nel complesso inaugurato il 17 giugno, alla presenza del questore di Napoli, Alessandro Giuliano, e del capo della Polizia e direttore generale della pubblica sicurezza, Lamberto Giannini, il pugile bronzo alle Olimpiadi di Pechino 2008 ha ultimato la preparazione in vista dell’incontro di venerdì 6 agosto a Stintino. Sul ring Campania contro Sardegna

«È la seconda difesa ufficiale contro l’imbattuto mancino, beniamino di casa», spiega alla vigilia il classe 1983. «Sono un abisso 14 anni di differenza, ma quando indosso i guantoni, lascio la carta d'identità in borsa», osserva il figlio d’arte. «Sono io il campione in carica e sono sicuro di me stesso», ribadisce con forza Picardi. «Vincenzino», come lo chiama Francesco Montini, presidente del Gruppo Sportivo delle Fiamme Oro. La nuova sede della sezione giovanile della Polizia di Stato, incastonata del cuore di Napoli, ha galvanizzato il campione olimpico di Casoria.

«Sono doppiamente motivato, come atleta e allenatore. Provo a portare avanti questi due obiettivi», auspica fiducioso. «Sogno di diventare campione d’Europa, ambizione che coltivo da tempo». Intanto forgia talenti insieme a Donato Cosenza, con la finalità manifesta di far crescere bene i cittadini del domani. Fatica e sacrifici come esempio pratico per i ragazzi della Sanità. «Sin da piccolo la boxe mi ha insegnato a lottare prima con il mio avversario e poi con le insidie della vita», racconta i suoi trascorsi. «Finalmente posso affermare con certezza che abbiamo una casa in pianta stabile per il pugilato. Abbiamo inaugurato la struttura che accoglierà tantissimi ragazzi desiderosi di praticare sport. La nobile arte mi sta regalando ancora tante emozioni, spero di poterle trasmettere ai futuri campioni, che usciranno dalla nuova sezione delle Fiamme Oro». 

Trasferta. «Andiamo nella tana dell’avversario in Costa Smeralda. Si prospetta un bel compito e servirà il 110% dell’impegno», dichiara. «Preparazione attenta, accurata e dispendiosa, anche con allenamenti sulla sabbia». Nulla è stato lasciato al caso. «Carichi elevati, curando ogni minimo dettaglio. Abbiamo dosato le forze con il preparatore Vincenzo Gargiulo», illustra Picardi. «Alla tecnica ci pensa sempre mio padre Antonio, ogni aspetto monitorato dal mio cutman Domenico Colella». Diversi gli sparring: Carmine Tommasone, Antonio Mennillo, e Luigi Merico, che, insieme al papà Santo, è venuto tutti i fine settimana da Taranto. Con gli artigli difenderà il titolo conquistato nel dicembre 2019.

«Ho accettato di combattere in Sardegna e dimostrerò il mio valore. Potenza ed esperienza per affrontare il mio avversario sul ring». Picardi versus Zara alle ore 22.30. «Si fa molta fatica ad organizzare la difesa del titolo in casa. Questo mi dispiace non poco, anche se la cultura del pugilato è profondamente radicata in Campania. Ringrazio i miei sostenitori (Petrolcem, Shinto, Nemea, Manducem)». Punta ad una sfida continentale ma la vittoria più bella e gratificante l’ha già vinta ai Cristallini. «Riprenderemo a metà settembre con l’ispettore Luca Piscopo, di concerto con il questore Alessandro Giuliano», conclude Picardi. Difesa e attacco. E poi vale il suggerimento del Santo Padre. «Rispettare le regole è accettare la sfida di battersi con l’avversario in maniera leale». E così farà il talento di Casoria. Il presidio dell’ex mendicicomio in continuità con il progetto pugilistico alla Sanità, struttura di oltre 7 mila mq, in disuso da decenni, riportata alla luce per rigenerare il quartiere e rispondere ai bisogni della collettività. 

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Il Mattino