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L’Italia deve evitare la Svezia – non scherziamo con le cose “serie”. E qui, tra l’altro, «Svezia» assume un sound che oscilla tra la definizione di selezione di calcio svedese e, per sineddoche o riflesso pavloviano, la nozione di playoff di qualificazione ai Mondiali. Aperta la parentesi: si inizierà il 21 novembre del 2022 in Qatar: chiusa la parentesi. D’altronde il tragico spareggio del 2017, maledettamente mancato a San Siro dagli azzurri di Gian Piero Ventura, ripete ricordi terrificanti nelle menti dei tifosi della Nazionale – e pure di tanti giocatori, va detto. Ma comunque. Niente è (ancora) perduto e la strada orientata verso i campionati mondiali è ancora percorribile.
Giova ricordare che l’Italia e la Svizzera sono al comando del girone C, anche se per la verità la nostra Nazionale è formalmente in vetta perché ha una migliore differenza reti nei confronti degli svizzeri.
La formula dei playoff è diversa dai sentieri percorsi dalla Nazionale nel 2017. Dunque. Carta e penna: mettersi comodi. Ai playoff prenderanno parte 12 squadre – le 10 seconde dei gironi e le due ripescate della Nations League. Le 12 nazionali saranno suddivise, attraverso un sorteggio, in tre piccoli tabelloni tennistici da quattro che prevedranno due semifinali e una finale. Secche. È utile sapere che le migliori sei seconde saranno teste di serie nel sorteggio – e l’Italia probabilmente lo sarebbe – e giocheranno le semifinali in casa. Le vincitrici dei tre mini-tornei si accrediteranno per il Mondiale. Quanto alle finali, un sorteggio stabilirà le squadre impegnate in casa. Gli ostacoli sono alti alti.
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