Playout aggiuntivi in Promozione: otto società si rifiutano di giocare

Playout aggiuntivi in Promozione: otto società si rifiutano di giocare
Ha destato numerose proteste la scelta della Lnd Campania di predisporre playout aggiuntivi nei campionati di Eccellenza e Promozione, per far fronte alle quattro retrocessioni di...

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Ha destato numerose proteste la scelta della Lnd Campania di predisporre playout aggiuntivi nei campionati di Eccellenza e Promozione, per far fronte alle quattro retrocessioni di formazioni campane dalla Serie D. I club hanno lamentato, in particolare, l'intempestività delle comunicazioni da parte dei vertici del calcio regionale, che ha imposto di fatto alle squadre di scendere in campo dopo diverse settimane dalla fine della stagione regolare.


A mobilitarsi congiuntamente sono state le otto società di Promozione coinvolte nei playout aggiuntivi, tre delle quali della provincia di Salerno: i presidenti di Rocchese, Sanseverinese e Temeraria San Mango hanno infatti firmato un documento - assieme agli omologhi di Puteolana 1909, Gesualdo, Club Ponte 98, Rione Terra e Hermes Casagiove -, indirizzato al Commissario Straordinario che regge la Lnd Campania e per conoscenza anche al Presidente della Lnd, Cosimo Sibilia.

Chiara l'intenzione, già espressa nell'oggetto della missiva: «Dichiarazione congiunta di non partecipazione ad alcuna gara/spareggio per retrocessioni aggiuntive». Nel testo i club hanno sottolineato che, non essendoci state tempestive comunicazioni ufficiali da parte della Lnd Campania, i presidenti hanno inteso liberare «i propri tesserati da ogni rapporto di dipendenza e da ogni onere organizzativo e gestionale». Hanno inoltre fatto presente che diversi calciatori e allenatori «hanno assunto nel frattempo altri impegni lavorativi incompatibili con attività agonistiche non precedentemente programmate».

Dunque, i presidenti Gianfranco Raimo (Sanseverinese), Antonio Pagano (Rocchese), Vincenzo Peluso (Temeraria San Mango), unitamente ai colleghi degli altri cinque club coinvolti, hanno comunicato la ferma volontà a non scendere in campo, riservandosi anche «di adire le vie legali e di coinvolgere tutte le autorità competenti per la tutela dei diritti e dell'immagine anche dei propri tesserati». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino