Ponticelli sul tetto d'Europa con il «Golden Boy» Alessandro Velotto

Alessandro Velotto
Cullato, coltivato, costruito. Quel sogno tanto lontano del ragazzo di Ponticelli è divenuto realtà. Scommessa vinta e scelta ampiamente ripagata. Premiato il suo...

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Cullato, coltivato, costruito. Quel sogno tanto lontano del ragazzo di Ponticelli è divenuto realtà. Scommessa vinta e scelta ampiamente ripagata. Premiato il suo talento, da ammirare la volontà ferrea di perseguire i suoi propositi. Ha abbracciato il centroboa Matteo Aicardi e il riccioluto Gonzalo Echenique. Ha stretto il volto del tecnico spagnolo Gabi Hernandez, poi il tuffo con i suoi compagni, l’esultanza clorata. Il pugno sinistro alzato al cielo di Belgrado, subito dopo entrambe le braccia. E ancora i saltelli sul podio, infine la Champions League poggiata in testa. Sul tetto d’Europa c’è Alessandro Velotto, il «Golden Boy» classe 1995.

Per mettere in bacheca l’ambito trofeo ha dovuto salutare Napoli e la Canottieri. «È stato bello, perché abbiamo dimostrato di essere dei grandi lottatori oltre che giocatori». L’approdo alla Pro Recco per rendere concrete le sue fantasticherie. Soltanto qualche giorno fa si è visto soffiare il tricolore dal suo ex compagno al Molosiglio Vincenzo Dolce e dal suo concittadino Vincenzo Renzuto Iodice. Riscatto immediato, prendendosi la scena contro il Ferencvaros e non solo.

«Riuscire a reagire in questo mondo e portare la coppa a casa dopo 6 anni è sinonimo di grandissima squadra», osserva entusiasta il pallanuotista biancoceleste. «E’ un onore far parte di questa società e condividere ogni giorno lo spogliatoio con queste persone». Arricchisce il suo già nutrito palmares. «Sono veramente soddisfatto e da questa stagione ne esco con le spalle larghissime, poichè non è stata semplice sotto tutti i punti di vista», ammette Velotto (nelle foto di Slobodan Sandic).

«La Champions League era uno degli obiettivi che mi ero prefissato, quando ho lasciato il Circolo Canottieri. Nella tre giorni in Serbia ho dimostrato il mio valore e ne sono fiero. È stata una annata che ricorderò per sempre», conclude felice Alessandro, già bronzo a Rio 2016, campione del mondo a Gwangju nel 2019, Collare d’oro al merito sportivo. Scatta il ritiro a Siracusa con il Settebello. Partenza per il Giappone il 20 luglio. Rotta verso Tokyo con un altro sogno a cinque cerchi da realizzare.

 

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Il Mattino