Posillipo-Iren Genova Quinto 4-6: sfortuna e decisioni arbitrali condannano il Posillipo

Il team sconfitto e superato anche in classifica dai liguri

Roberto Spinelli
Occasione mancata. Ci mette impegno, impiega pazienza, usa la necessaria freddezza, poi però deraglia, slitta, scivola sulla linea del traguardo. Ed ecco spiegato il 4-6...

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Occasione mancata. Ci mette impegno, impiega pazienza, usa la necessaria freddezza, poi però deraglia, slitta, scivola sulla linea del traguardo. Ed ecco spiegato il 4-6 (parziali di 1-1, 0-1, 3-1, 0-3) per l’Iren Genova Quinto. Le prova tutte il Posillipo, che esce battuto dalla Scandone e viene superato anche in classifica dai liguri. Sfortuna certamente, arbitraggio da rivedere, però capitan Paride Saccoia e compagni non riescono a venirne a capo. Deve far riflettere il dato delle superiorità numeriche. In uno scontro diretto, tra le mura amiche, deficitario davvero il 4 su 11. Appellarsi agli episodi non cambia l’esito finale.   

All’insegna dell’equilibrio la prima frazione. Al mancino Alessandro Nora risponde il leader rossoverde in calottina numero 12, che uscirà per limite dei falli come Matteo Gitto e Roberto Ravina.

Roberto Spinelli ipnotizza l’attaccante Jacopo Gambaccini nel secondo tempo. Viene annullato un gol a Tyler Abramson, ma i secondi non erano scaduti. Raddoppia Nora, bronzo a Rio 2016, che prenderà la traversa dopo i tentativi di Julien Lanfranco e Giuliano Mattiello. Solo una rete di differenza divide le due compagini all’intervallo lungo.

Il terzo periodo si apre con il gol di Petar Mijuskovic (1-3). Accorcia le distanze Lorenzo Briganti (2-3). L’attaccante californiano classe 1998 centra il palo e sfuma momentaneamente il 3-3, soltanto rinviato. Spinelli (nella foto di Ciro De Luca) si esalta su Nora, rimedia il cartellino rosso Davide Truppa, viceallenatore del Posillipo. Durante il timeout giallo a Roberto Brancaccio. Mattielo regala il 3-3 ed esplode l’urlo del giocatore di Fuorigrotta, seguito da quello del tecnico napoletano sul piano vasca. Benjamin Stevenson scalda il motore, ci prova Briganti e in superiorità numerica arriva il primo vantaggio rossoverde (4-3), firmato dal barbuto in calottina numero 3.Illusione pura.

Negli ultimi otto minuti esce alla distanza la formazione di Luca Bittarello. Roberto Ravina piazza il 4-4 con l’uomo in più (espulsione temporanea di Andrea Scalzone). Ancora il player di Podgorica si rende protagonista e griffa il controsorpasso biancorosso (4-5). Si accanisce la sfortuna con l’ennesimo palo di Abramson. La chiude definitivamente Mijuskovic (tripletta): 4-6 a 2'39" dal gong. Scheggia il palo dalla distanza Guillermo Molina. Non incide chiaramente il timeout richiesto a 21 secondi dalla sirena da parte della panchina napoletana.

«E' stato davvero un peccato», dichiara Brancaccio. «Contrariamente alle precedenti due gare, siamo partiti bene». Approccio certamente migliore, finale che non soddisfa però i posillipini. «Purtroppo siamo crollati nell'ultima frazione di gioco, subendo il parziale decisivo», ammette il coach partenopeo. «Non posso non sottolineare due decisive valutazioni arbitrali, che ci hanno fortemente penalizzato come il rigore non concesso su Abramson e il gol annullato a Mattiello, che ci avrebbe consentito di restare in partita fino alla fine», conclude sconsolato Brancaccio.

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Il Mattino