È il giorno dell’ex. La sua prima alla nuova Scandone con la calottina del Recco, dopo la vittoria al Mondiale di Gwangju. Lo scorso anno affrontò a Casoria il...
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La capolista incrocia la penultima della classe. «Non credo sarà una partita equilibrata, perché noi e il Posillipo abbiamo obiettivi completamente diversi. Cerchiamo di vincere ogni gara, i rossoverdi stanno tentando di salvarsi. Domani avranno delle gravi defezioni (squalificato Giuliano Mattiello, infortunato Massimo Di Martire). Sarà un test importante per i posillipini, che proveranno a trovare gli automatismi giusti con una squadra più forte: hanno bisogno di fare punti importanti prima della sosta», spiega il giocatore nato l’8 aprile 1993.
All’ombra del Vesuvio legami indissolubili. «Ho tantissimi amici, con i quali sono cresciuto e vedo ancora adesso, quando torno a Napoli o in giro per l’Italia. Sarà divertente la sfida nella sfida con il portierone Tommi Negri: conto di fargli gol», avverte Renzuto l'estremo difensore in calottina rossa numero 13 alla vigilia dell'ottavo turno.
Un colpo al cuore vedere un club blasonato relegato nelle ultime posizioni. «Posillipo ulteriormente ridimensionato, nella scorsa regular season, invece, vera rivelazione della A1: ha messo in difficoltà il Brescia nella semifinale scudetto, compagine nettamente superiore. Era difficile ripetere il miracolo del passato campionato. Sinceramente non mi aspettavo di trovarli così in basso. Hanno disputato partite importanti senza elementi fondamentali».
Situazione critica ma non allarmante. «Spero che raccoglieranno punti decisivi prima della sosta a dicembre, per mettersi al sicuro. Hanno giocatori validi con un ottimo tecnico, Roberto Brancaccio. Risaliranno certamente la china». Parola di Renzuto, che ha indossato la calottina rossoverde dall’età di 12 anni fino all’estate del 2016.
In agenda molti progetti da realizzare. «2020 anno importante con tanti impegni in cantiere: Europei in primis e stagione significativa con il Recco. E poi Tokyo. Spero di esserci in Giappone. Ci tengo a fare bene. Siamo già qualificati e questo assicura tranquillità». Sogni a cinque cerchi per Vincenzo. «Arriviamo da campioni del mondo, saremo rispettati ma dovremo mettere il massimo impegno. Possiamo giocare alla pari con le più forti e quelle non di primissimo livello. Nel girone in Corea del Sud abbiamo sofferto e dobbiamo dare il 100%. E credo che possiamo ancora migliorare rispetto a Gwangju».
Prima però l’assalto Champions. «Stimolo più che pressione. Fa piacere giocare partite di alto livello. Coppa Italia, Campionato e Champions i nostri obiettivi». Triplete possibile questa volta? Leggi l'articolo completo su
Il Mattino