Posillipo quanta rabbia: vince il Telimar Palermo 10-9

Zeno Bertoli
Quattro rigori subiti, due cartellini rossi, venti espulsioni rimediate. Imbarazzante davvero quanto accade ai danni del Posillipo in Sicilia. Perdere in trasferta 10-9 (3-2, 4-3,...

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Quattro rigori subiti, due cartellini rossi, venti espulsioni rimediate. Imbarazzante davvero quanto accade ai danni del Posillipo in Sicilia. Perdere in trasferta 10-9 (3-2, 4-3, 2-3, 1-1) ci può anche stare ma il modo decisamente no. Desolante la conduzione arbitrale alla piscina Olimpica di Palermo, troppo sbilanciata in favore del Telimar. E così si allungano le distanze in classifica. Nel girone E Pro Recco saldamente al comando a punteggio pieno (9), isolani al secondo posto (6), rossoverdi e alabardati a quota 1.

Totalizza ben sei reti Andrija Vlahovic, attaccante croato di Sibenik, trascinatore della squadra di Marco Baldineti, con tre penalty trasformati. Guida la rimonta napoletana Zeno Bertoli, autore del primo vantaggio posillipino nel secondo tempo (3-4) e poi realizzatore del 9-7 e 9-8 nella terza frazione a 42” e in superiorità numerica a 1” dalla sirena. Appassiona anche il duello tra Gianmarco Nicosia, campione del mondo e Collare d’oro, e Roberto Spinelli, abile a respingere il rigore al mancino Luca Damonte nel primo periodo e superarsi ripetutamente sulle conclusioni ravvicinate dell’ex di turno Luca Marziali e degli altri palermitani.

Assente nella gara interna con Trieste, il centroboa Fabio Baraldi firma il 3-3, garantisce il suo contributo in avanti, tiene vive le speranze dei suoi. Dopo il secondo vantaggio rossoverde (4-5), il Telimar ribalta le sorti con Marziali, Andrea Giliberti e Vlahovic (R) a 6” dall’intervallo lungo (7-5).

Allunga il break dei siciliani Francesco Lo Cascio in apertura del terzo tempo (37”) ma i posillipini non si avviliscono, risalgono la china e si portano a -1 (9-8), dimostrando per l’ennesima volta grinta e compattezza.

Negli ultimi 8 minuti Vlahovic sigla il 10-8 dai cinque metri, segue l’espulsione di Baraldi per proteste. Spinelli stoppa Marziali e Massimo Di Martire trasforma il rigore del definitivo 10-9 a 3’42” dal gong. Marziali e Bertoli allontanati per lo stesso motivo di Baraldi. Sfrutta i suoi due timeout a disposizione (2’40” e 1’07”) Roberto Brancaccio ma Nicosia si oppone al tentativo di Giuliano Mattiello. Brucia troppo la seconda sconfitta nel preliminary round scudetto. Così decisamente no. 

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Il Mattino