Stesso posto, stessi protagonisti. Ma con diverse medaglie in più, quindici per l'esattezza. Il mondo olimpico e paralimpico torna al Quirinale, archiviata la parentesi...
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GLI INTERVENTI
Prima di Mattarella aveva preso la parola il presidente del Coni Giovanni Malagò, ovviamente «molto contento del risultato dell'intera spedizione italiana». «Prima di partire mi ero sbilanciato sulla doppia cifra – ha ricordato – E' vero, abbiamo centrato quel traguardo ma non si può giudicare la spedizione solo dal numero dei podi. Va considerato tutto ciò che c'è stato prima, durante e dopo, in ogni componente, e noi siamo usciti a testa alta». Posizione condivisa dal numero uno del comitato paralimpico Luca Pancalli che ha voluto rivolgere un pensiero «anche a tutti coloro che per poco sono rimasti ai piedi del podio, come la squadra di icehockey». «Per noi era facile fare bene, partivamo dallo 0 nel medagliere di Sochi – ha scherzato il presidente del Cpi - Ma quello che questi ragazzi hanno saputo fare su neve e ghiaccio ha dimostrato quanto il movimento paralimpico sia cresciuto sotto ogni aspetto, dal numeto degli atleti a quello degli operatori della comunicazione. Abbiamo scoperto giovani talenti e straordinari campioni. Continueremo su questa strada». Si è invece riallacciato al suo discorso prepartenza il ministro dello Sport, Luca Lotti. «Allora avevo citato Isaac Newton, quando disse “Se ho potuto guardare lontano era perché stavo sulle spalle dei giganti” - ha ricordato il ministro – oggi quei giganti siete voi e il modo migliore per dirvi grazie e augurarvi di essere dei giganti per tutti quei ragazzi che vi prenderanno e come esempio.
Il Mattino