La Rari Nantes Salerno sbanca Anzio 13-9 con il poker di capitan Luongo

Rari Nantes Salerno
I selfie nello spogliatoio, l’esultanza allo Stadio del Nuoto, la foto di squadra. Sono i tre momenti di un sabato da incorniciare per la Rari Nantes Salerno. Sorridono il...

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I selfie nello spogliatoio, l’esultanza allo Stadio del Nuoto, la foto di squadra. Sono i tre momenti di un sabato da incorniciare per la Rari Nantes Salerno. Sorridono il direttore sportivo e il team manager Mariano e Ugo Rampolla, visibilmente soddisfatto il tecnico Matteo Citro. Seconda vittoria esterna per i giallorossi e quinta stagionale. Capitan Michele Luongo e compagni battono la neopromossa Anzio Waterpolis degli ex Gabriele Vassallo e Cristian Gandini 9-13 (parziali di 3-5, 1-2, 1-3, 4-3), salgono a quota 15 in classifica e iniziano a divertirsi seriamente.

Difesa bunker. Si esalta Simone Santini nella contrapposizione clorata con il suo predecessore. Bene anche il napoletano Umberto Esposito, compagno di squadra di Vassallo al Molosiglio. Anzio campo amico per la Rari Nantes, e si conferma la tradizione vincente.

Esagera davvero il bomber Luongo, mettendo a referto un poker pesante. Si scatenano i due croati Maroje Gluhaic e Mislav Tomasic, artefici di un tris a testa. La doppietta del mancino Nicola Cuccovillo e la marcatura del possente Marko Elez (che indica con la V il simbolo della vittoria) completano l’opera. Il solito, generoso, Alex Giorgetti si carica sulle spalle la formazione di Roberto Tofani ma la sua tripletta questa volta non basta.

«Grande prova dei ragazzi, abbiamo giocato per la prima volta con la zona M: ottima interpretazione. Prova di carattere e di personalità su un campo difficile», dichiara il tecnico Citro.  

All’intervallo lungo i campani si portano sul 4-7. Nella terza frazione ipotecano il match con Luongo, Gluhaic e Cuccovillo (4-10), stroncando di fatto le ambizioni dell’Anzio di riaprire il discorso. I biancazzurri provano a rientrare con Luca Di Rocco, Giacomo Casasola (doppietta) e Federico Lapenna ma l’argine imbastito dai giallorossi tiene fino alla sirena finale: incolmabile il divario di quattro reti.

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Il Mattino