Rari Nantes Salerno-Bologna 7-8, gli emiliani passano di misura alla Vitale

Ai rossoblu la sfida salvezza della 24sima giornata di A1

La strigliata del tecnico Matteo Citro ai suoi
Divario allungato. Cresce da due a cinque lunghezze il distacco in classifica tra la De Akker Bologna e la Check up Rari Nantes Salerno. Gli emiliani passano di misura alla...

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Divario allungato. Cresce da due a cinque lunghezze il distacco in classifica tra la De Akker Bologna e la Check up Rari Nantes Salerno. Gli emiliani passano di misura alla Vitale, battendo capitan Michele Luongo e compagni 7-8 (parziali di 1-2, 0-2, 3-0, 3-4). Non basta la tripletta dello spagnolo Alberto Barroso Macarro, né la doppietta del mancino Valentino Gallo. Per i rossoblu a segno Edoardo Manzi, autore di un tris. 

Da segnalare le espulsioni del croato Kristijan Milakovic per gioco violento (14’) e Arnaldo Deserti per gioco scorretto (15’).

«Questa partita era molto importante per quanto riguarda la classifica, perché ci consentiva di giocare l’eventuale bella dei playout in casa: purtroppo non sarà così», dichiara il tecnico Matteo Citro, che ammette. Per fortuna, però, non è decisiva. Abbiamo ancora tempo e modo per risollevare questa stagione», asserisce fiducioso l’allenatore giallorosso.

Prima della gara ha avuto luogo la premiazione del concorso «Uno Slogan contro il Razzismo» nell'ambito del progetto «SuSportiamo l'Inclusione», che mira a contrastare le discriminazioni e promuovere la parità di trattamento. Sono intervenuti Enrico Gallozzi, presidente della Rari Nantes Salerno, Paola Berardino, delegato Coni Salerno, ed i rappresentanti delle associazioni che patrocinano l’iniziativa. Cecilia Borrelli per AiBi Amici dei Bambini e Manuela Manzo, docente della classe vincitrice dell’istituto comprensivo Tommaso D’Aquino.

«Non possiamo scegliere dove, quando e da chi nascere ma possiamo scegliere come vivere e come trattare noi stessi e le altre persone: il razzismo è un crimine!».

«Il nostro impegno non può essere limitato allo sport ma dobbiamo cercare di lasciare un segno nella società e trasferire nelle giovani generazioni buoni sentimenti di accoglienza e rispetto degli altri», afferma il patron rarinantino. «Se non portassimo avanti questi principi, le nostre attività sportive, seppur degne dei migliori risultati, diventerebbero vane», conclude Gallozzi.

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Il Mattino