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Il turnover è un rischio. Ma stavolta i timori vanno messi da parte. Il Napoli che scende in campo questa sera a San Sebastian (o Donostia, in onore del popolo basco) dovrà misurarsi con se stesso. Non è un passo indietro, quello di Gattuso. Semmai uno avanti, verso una duttilità e un'imprevedibilità che serviranno nel corso di questa stagione estenuante: torna al 4-3-3, dà spazio a Petagna e Politano, anche perché ha l'esigenza di far tirare il fiato sia a Osimhen che a Mertens. Ma ha anche un'altra necessità: avere l'arma delle quattro punte (fresche) da buttare in mezzo nella ripresa in caso di complicanza. «È la squadra meno spagnola che c'è, questa Real Sociedad. Ti aspetta, non va in pressione. E come modo di giocare ci somiglia. Sarà una battaglia e io non voglio perdere», spiega Rino. È vero, non vuole perdere. Ma questo non significa che sarà una missione suicida: non solo perché non è una partita in ogni caso decisiva per le sorti del girone (anche se in caso di sconfitta diventa complicato pensare al passaggio del turno) ma anche perché il Napoli non può perdere di vista il vero traguardo dell'anno: il ritorno in Champions League.
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«È stata una mazzata incredibile la sconfitta con l'Az, anche perché era difficile immaginarli così in difesa. Prima di giovedì mai li avevo visti giocare in quella maniera. Stasera, chiunque giocherà, schiereremo un Napoli molto competitivo, perché qui non ci possono essere titolari o riserve, non ha senso pensare di avere giocatori con il muso lungo perché non scendono in campo dall'inizio: con le cinque sostituzioni, in una partita tutti sono importanti alla stessa maniera». Insomma, ecco schierati dal primo istante i due eroi di Benevento, Politano e Petagna. Confermato solo Insigne, mentre le altre stelle dell'attacco partono dalla panchina, pronti a rovesciare le proprie energie nella ripresa.
Sul fronte del rinnovo, De Laurentiis e Chiavelli hanno iniziato a dialogare anche con Jorge Mendes, l'uomo dei contratti di Gattuso. L'accelerazione ci sarà nei giorni della sosta, ovvero dopo il 7 novembre. Il nodo che resta è quello dell'entità della penale: Rino è anche disposto a conservarla nel contratto (se non c'è è meglio visto dal suo punto di vista) ma a patto che sia proporzionata al suo ingaggio. I sette milioni di euro come liberatoria in caso di addio anticipato erano considerati dal tecnico un vincolo inaccettabile. Giuntoli, il ds, continua nell'opera di diplomazia e c'è davvero grande ottimismo che la trattativa possa essere ultimata in poco tempo e che già ai primi di dicembre possa arrivare la fumata bianca. Contratto fino al 2023 con opzione unilaterale per De Laurentiis di un'altra stagione. Gattuso ha il Napoli come priorità assoluta: ha già fatto sapere che non intende ascoltare altre sirene - che già iniziano a far sentire il proprio canto - perché c'è solo il club azzurro nella sua testa. L'apertura di Gattuso è totale, come quella di De Laurentiis: così come è totale il feeling tra i due. Una firma che servirà a rendere ancor più forte il progetto del Napoli.
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