Rijeka-Napoli, Mertens non è lui e Lobotka fallisce un altro esame

Rijeka-Napoli, Mertens non è lui e Lobotka fallisce un altro esame
Dalle stalle alle stelle. Perché l'approccio del Napoli è stato da mani nei capelli, ma nella ripresa è un'altra partita. Pesantissima la prestazione...

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Dalle stalle alle stelle. Perché l'approccio del Napoli è stato da mani nei capelli, ma nella ripresa è un'altra partita. Pesantissima la prestazione negativa di Koulibaly, perché ci vuole quasi un tempo prima che Maksimovici riesca a prendere in mano la difesa rimpiazzando a tutti gli effetti la leadership di Kalidou. Prosegue il momento di appannamento di Mertens che al centro della batteria di trequartisti inventa l'assist per il gol di Demme e poi si spegne di nuovo. Petagna fa a sportellate e poco altro, mentre Politano dimostra di avere voglia da vendere e grande caparbietà non solo nell'uno contro uno e nel tiro dalla distanza. 

6 MERET
Incolpevole sul gol, osserva attonito quel pallone che è un coniglio tirato fuori dal cilindro da Muric. Sul resto delle conclusioni del Rijeka è attento e puntuale. Nel primo tempo di sofferenza del Napoli tiene botta ed evita che il passivo si faccia troppo pesante. Anche nelle uscite è pronto e molto reattivo. 

6,5 DI LORENZO 
L'impatto è da incubo. Ma dopo 20 minuti di ambientamento la prestazione cresce in maniera esponenziale. Sale e scende sulla fascia andando ad aiutare prima Politano e poi Lozano in fase offensiva. Riduce al minimo gli errori e appoggia sempre il pallone al compagno piazzato meglio. 

6,5 MAKSIMOVIC
Due tempi, due partite. Nel primo tempo dimentica anni e anni di scuola calcio in un'azione sola. Perché il movimento a vuoto sul vantaggio del Rijeka è vietato in tutti i manuali del buon difensore. Nella ripresa cresce come tutto il resto del Napoli e diventa quasi insuperabile per gli avversari. 

5 KOULIBALY
Halloween è alle spalle, ma continua a vedere le streghe. Non sembra lui. Impreciso nelle chiusure, in ritardo sugli anticipi e precipitoso nella gestione. Il risultato del suo primo tempo si riassume con un gol subito e un giallo sul groppone. Nella ripresa spalanca un'autostrada al Rijeka che per fortuna non ne approfitta. 

6,5 MARIO RUI 
Il più offensivo tra i terzini. Ci mette un tempo a collimare il mirino del mancino. I primi cross, infatti, sono da dimenticare, ma nella ripresa serve un bel cross per Petagna che non ci arriva per un centimetro, e poi ispira l'autorete di Braut in occasione del vantaggio degli azzuri. 

6,5 DEMME
Trova il gol nel momento peggiore del Napoli e della sua stessa partita. Non è un attaccante e infatti il movimento con il quale spinge la palla in porta è più da ballerino che da calciatore. Nel secondo tempo aiuta nel possesso palla quando tutta la squadra guadagna metri in mezzo al campo. 

5 LOBOTKA
Sfodera un potere più unico che raro: rallentare qualunque azione parta dai suoi piedi. Un bel problema quando sei il regista di una squadra che dovrebbe ammazzare l'avversario con il cambio di passo. Specializzato nel passaggio orizzontale, lo ripropone in tutte le salse. 

6,5 POLITANO
Ha il merito di essere l'unico a giocare un primo tempo sulla sufficienza. Ha voglia e qualità. E nella ripresa contribuisce attivamente alla rete del vantaggio. Attacca il primo palo e manda nel pallone Braut che finisce per buttarsela in porta da solo. 

5,5 MERTENS
Insufficienza dovuta al fatto che da uno come lui ti aspetti sempre qualcosa in più. A verbale mette un assist (decisivo) per Demme, ma anche una serie infinita di pause eterne, e con lui si ferma tutta la baracca. Da trequartista ha il compito di accendere la luce, ma l'interruttore sembra smarrito. 

5,5 ELMAS


Non giocava una partita titolare dallo scorso 27 settembre e infatti il ritmo nelle gambe non è quello dei giorni migliori. Gattuso lo schiera esterno alto a sinistra, ma a parte qualche rarissimo guizzo, si limita al compitino: non esattamente il massimo in una partita da vincere contro un avversario modesto. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino