ROMA - Novanta gol in poco più di un anno, diciotto assist e il privilegio di essere entrati nella lista dei 30 per il Pallone d’oro. Roma-Napoli è soprattutto...
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Loro due, così diversi fisicamente e caratterialmente, divisi da un solo anno di età e accomunati dalla voglia di riscatto. Dzeko ha trovato la forza di reagire alle critiche (alcune esagerate) che gli sono piovute addosso dopo il primo anno in giallorosso. Senza polemiche, ma a suon di gol. Mertens, invece, era finito a fare la riserva, dopo l’arrivo di Milik. La slinding door si è aperta con l’infortunio del polacco e il flop di Gabbiadini. Al suo fianco sabato sera ci saranno gli intoccabili Insigne e Callejon. Dzeko, invece, avrà il supporto di Florenzi e Perotti.
Sono tornati a Trigoria, intanto, tutti i nazionali fatta eccezione per i sudamericani Fazio e Alisson. Il primo ha giocato solo nel recupero della partita che ha portato l’Argentina ai Mondiali, il secondo è rimasto in panchina nell’ennesimo successo del Brasile (già qualificato) col Cile. Ritorno in gruppo previsto per oggi, infine, per Pellegrini che si è messo alle spalle il problema al polpaccio e giocherà al fianco di Nainggolan che ieri ha invitato i tifosi: «Per sabato sono tranquillo, bisogna metterci la testa. L’Olimpico spero di vederlo pieno, il Napoli gioca un buon calcio. Noi dobbiamo essere consapevoli della nostra forza». E chissà se il ct Martinez avrà ancora la forza di escludere Nainggolan dalla nazionale dopo l’ondata di protesta dei tifosi belgi che durante la gara con Cipro hanno esposto striscioni piuttosto chiari: «Riportateci il Ninja!» e «Martinez non è intelligente.#IoStoConRadja». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino