Roma, Perotti promuove Fonseca: «È sincero, onesto e vincente»

Roma, Perotti promuove Fonseca: «È sincero, onesto e vincente»
Diego Perotti suona la carica in vista della prossima stagione dove...

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Diego Perotti suona la carica in vista della prossima stagione dove gli obiettivi diventano tre: la qualificazione in Champions, la Coppa Italia el’Europa League. L’argentino è tra i calciatori più entusiasti dell’arrivo di Paulo Fonseca: «Mi ha colpito molto, soprattutto per la sincerità con cui ha parlato con noi e in conferenza. Ovviamente quello che ci ha detto non lo racconterò mai perché quello rimane dentro lo spogliatoio ma è una persona molto sincera e onesta che arriva da una buona squadra con cui ha vinto tanto quindi ha quell’esperienza che magari ci può aiutare a vincere qualcosa. Quella è una delle cose che mi è piaciuta di più, poi a me sono sempre piaciuti gli allenatori portoghesi quindi spero di poter fare bene e di poter aiutare il mister in questo momento. La voglia di alzare un trofeo ci sta, ma quando stai in una squadra come questa, non aver giocato nemmeno una finale mi brucia tanto. Spero che lui ci possa dare quella cosa che ci è mancata in questi anni”.», ha detto a Roma tv. A proposito di obiettivi di stagione, Perotti pensa in grande: «L’Europa League è uno degli obiettivi che vogliamo vincere. Non sarà semplice, non ci sono squadre scarse ma non è un trofeo che lo vince qualunque squadra. Dobbiamo capire che cosa vuole il mister, dobbiamo rifare una mentalità e dobbiamo essere più a disposizione perché non parla la lingua. C’è tanta strada da fare». I continui infortuni dello scorso anno lo hanno tenuto lontano dal campo: «Mi aspetto di giocare tanto e bene. Voglio essere a disposizione in ogni partita e aiutare sempre. L’anno scorso ho sofferto tantissimo ed è bruttissimo non poter stare sempre coi compagni. Non mi posso rimproverare niente perché sono stato sempre un professionista. Uno come me, che ha già 30 anni, non si può permettere di stare un mese fermo e senza fare niente in vacanza. Mi sono allenato sia in Argentina che qua». La rivoluzione di Pallotta ha colpito anche la squadra che si è ritrovata senza leader: «La cosa più importante che devono capire i nuovi è che questo è un posto particolare nel bene e nel male. E’ una squadra che purtroppo non vince da tanto tempo e i tifosi lo chiedono, lo vogliamo anche noi. E’ una tifoseria calda che dice ai giocatori di dare tutto. Devono essere pronti nel stare in una grande squadra e di lottare il più possibile. Lo meritiamo. Scommetterei ogni anno sulla mia squadra. Sono andati via tanti giocatori, è arrivato un nuovo mister. Il cambio di aria aiuta e spero che sia così. Quelli che sono andati via erano importanti sia dentro che fuori lo spogliatoio».
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Il Mattino