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Prima la Roma, poi il futuro: la Salernitana squadrerà il foglio da martedì, Iervolino programmerà la nuova stagione costruendo su due colonne portanti. Sono l'allenatore Paulo Sousa e il diesse Morgan De Sanctis. Il tecnico portoghese ha le idee chiarissime, mostra totale apertura e condisce sempre i propri discorsi con due aggettivi: «Stabile e ambizioso», ha detto a proposito del futuro.
Perderà qualche pepita d'oro, ad esempio Dia se ci sarà possibilità di venderlo almeno a 35 milioni di euro. «Se le valutazioni le fanno i top club, può accadere che anche qualche nostro giocatore con valore vada altrove, ma oggi noi partiamo da una base diversa - ricorda Sousa - Oggi abbiamo questa base e dobbiamo seguirla nella sua maggioranza. C'è qualche giocatore in prestito e con opzione di riscatto. Già la prossima settimana spero di sedermi con presidente e ds e parlare di tutto questo».
Sousa dunque resterà? «Non sono una persona che dice bugie. Il nostro contratto è molto chiaro: avendo una salvezza, in automatico esiste il futuro. Esiste un contratto che dopo la salvezza si allunga. Ho detto che sto benissimo a Salerno e mi trovo bene in questo ambiente. Sono un allenatore di processo, mi piace costruire. Quando abbiamo parlato con il presidente, ci siamo confrontati sulla cosa più importante, cioè salvarci. Di futuro abbiamo poi parlato ogni giorno, perché l'identità e la mentalità si costruiscono ogni giorno. Poi sono fondamentali le scelte sui giocatori: chi deve partire e chi deve restare.
Vuol dire che il campionato italiano sta cambiando marcia e scala classifiche internazionali: «Il calcio italiano si sta evolvendo e ha conquistato tre finali europee. Tra queste squadre in finale c'è anche la Roma, prossima avversaria. Mourinho è quello che ha influito di più su quello che oggi è il concetto di calcio portoghese. La Roma è una squadra che sa cosa fare anche dal punto di vista dell'organizzazione offensiva. In casa propria, davanti ai tifosi giallorossi, ci saranno molti momenti di pressione forte. Noi abbiamo lavorato pensando a dove sono gli spazi, a dove attaccare. Una delle squadre più produttive a livello offensivo, il Bayer Leverkusen, non è riuscita a fare gol. Affronteremo una squadra super equilibrata e super difficile da battere. Tutti credono che noi possiamo competere e vincere contro chiunque: è questa per noi la vittoria più grande del nostro lavoro. Più che il risultato, è la forma, la mentalità che io cerco di curare ogni giorno». Mentalità vuol dire anche festeggiare la salvezza sui social senza dimenticare, però, di scrivere che ci sono altre battaglie da onorare. Mentalità significa fare un discorsetto alla squadra in sala video, come ha svelato in conferenza l'allenatore. La Roma è l'unica avversaria contro la quale i granata non hanno fatto ancora punti in questo campionato. In aggiunta, la Salernitana può superare il record di 38 punti in A. «Non mi interessano i record, lavoro tutti i giorni per vincere. Cerco di incidere su tutte le componenti, in primis me stesso. Ai ragazzi, durante l'analisi dei video degli avversari, ho fatto i complimenti per tutto il lavoro fatto durante tutta la stagione sia con Nicola, sia con me. Si sono comportati benissimo. Abbiamo la fortuna di essere in una scuola di vita straordinaria che è il calcio, ogni giorno è diverso. Tocca a noi avere attitudine di superarci ogni giorno. Oggi la maggioranza del gruppo è nella direzione giusta, chi non si adatta deve crescere o andare da un'altra parte». All'Olimpico, la Salernitana si schiererà con Gyomber in difesa, Vilhena e Coulibaly in mediana, Candreva in coppia con Dia ed a sostegno di Piatek, Mazzocchi e Bradaric sulle fasce.
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