Romania, rischio porte chiuse dopo gli striscioni contro il Kosovo

L'Uefa indaga per «dichiarazioni politiche vietate durante una partita»

Romania, rischio porte chiuse dopo gli striscioni contro il Kosovo
La Romania rischia una severa punizione da parte della Uefa per il comportamento dei suoi tifosi nella partita di ieri contro il Kosovo, sospesa dall'arbitri per una serie di...

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La Romania rischia una severa punizione da parte della Uefa per il comportamento dei suoi tifosi nella partita di ieri contro il Kosovo, sospesa dall'arbitri per una serie di striscioni esposti con la scritta Kosovo è Serbia.

In base al regolamento Uefa, sulla vicenda sarà aperta una indagine per «dichiarazioni politiche vietate durante una partita».

I calciatori ospiti si sono immediatamente fermati rifiutandosi a continuare la partita. Dopo l'inutile tentativo dell'arbitro e dello speaker dello stadio di far togliere gli striscioni, le squadre sono rientrate negli spogliatoi mentre le forze di polizia cercavano di placare le intemperanze dei tifosi. La partita è stata sospesa prima della metà del primo tempo ed è ripresa solo dopo che la Uefa è riuscita a fare rimuovere gli striscioni.

Alla fine la Romania ha vinto per 2-0, ma se la gara non fosse ripresa la Romania avrebbe perso per 3-0 a tavolino.

Amir Rrahmani, il capitano del Kosovo, rientra a Napoli in queste ore: domani sarà a Castel Volturno. 

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Il Mattino