Russia 2018, Matuidi carica la Francia: «E' il match della nostra vita»

Russia 2018, Matuidi carica la Francia: «E' il match della nostra vita»
«È il match della nostra vita»: basta questa frase di Blaise Matuidi per inquadrare la finale mondiale di domenica Mosca tra Francia e Croazia. «Cosa...

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«È il match della nostra vita»: basta questa frase di Blaise Matuidi per inquadrare la finale mondiale di domenica Mosca tra Francia e Croazia. «Cosa dovrebbe fare la Francia per battere la Croazia? Cercare di fare il suo gioco come ha fatto finora - la risposta del centrocampista Bleus e della Juventus in conferenza stampa a due giorni dal big match - Abbiamo fatto delle partite molto buone, soprattutto nella fase a eliminazione diretta. Abbiamo una squadra che sa come difendere insieme e che sa ripartire con attacchi veloci. Per domenica saremo superconcentrati perchè sappiamo di avere di fronte una grande squadra, con giocatori di altissimo livello e di esperienza. Sarà necessario essere attenti perchè sono giocatori pericolosi che hanno molta qualità». Il centrocampista della Juventus, che glissa sull'acquisto di Cristiano Ronaldo («Non è il momento di parlarne, ho la finale mondiale da giocare, posso solo dire che sarà bello avere in squadra il miglior giocatore del mondo»), non si fida della Croazia e spiega che i supplementari a cui i biancorossi sono stati costretti nei tre turni a eliminazione diretta non incideranno sulla fida di domenica: «Per niente - risponde convinto - Nell'ultima partita sembrava che stessero giocando ancora il primo tempo tanto erano freschi, è stato incredibile. Non penso quindi che le partite precedenti saranno un handicap per loro».


E la pressione, l'attesa quanto incide sullo stato d'animo? «Per ora sto bene - risponde Matuidi - e spero continui così. Giocare la finale di una Coppa del Mondo è il sogno di un bambino che diventa realtà oggi. Siamo vicini a questa coppa ma prima ci sono 90 o anche 120 minuti da giocare ancora. Dovremo dare tutto. È la partita della nostra vita. Tutti abbiamo sognato di giocare partite del genere e sta a noi fare ogni sforzo per realizzare questo sogno». Anche la finale europea persa in casa nel 2016 contro il Portogallo non inciderà, assicura il centrocampista. «Non abbiamo lo stesso gruppo. Questo è più giovane, anche se quell'esperienza ci è servita. Forse, allora, dopo aver vinto la semifinale contro la Germania eravamo un pò troppo euforici. Ne faremo esperienza, pur sapendo che la Croazia vorrà vincere tanto quanto noi. Noi rispetto a due anni fa abbiamo più esperienza e cercheremo di metterla a frutto. Anche i più giovani sono molto maturi e sanno come affrontare la sfida. La pressione deve esserci, ma positiva, non deve essere un ostacolo. Finora ci ha permesso di fare cose molto buone e dovremo affrontare la finale con lo stesso spirito».
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Il Mattino