Salernitana, Cerci: «Voglio smettere con i granata in A»

Salernitana, Cerci: «Voglio smettere con i granata in A»
Dopo Micai è toccato ad Alessio Cerci rispondere, tramite i profili social della Salernitana, alle tantissime domande dei tifosi. Tante curiosità raccontate...

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Dopo Micai è toccato ad Alessio Cerci rispondere, tramite i profili social della Salernitana, alle tantissime domande dei tifosi. Tante curiosità raccontate “Henry il mio idolo, Thiago Silva il difensore più difficile”, ma soprattutto un sogno espresso “Mi piacerebbe terminare la mia carriera con la Salernitana in Serie A. Perché i granata l’estate scorsa? Ho accettato per tanti motivi. Il granata è un colore che mi porta bene, a Torino ho vissuto due anni indimenticabili e sono convinto che la nostra, come quella, sarà una storia bellissima. Il numero 7, invece, lo ha scelto Leonardo (il figlio, ndr), ero indeciso anche con il 10 ma lui mi ha detto di prendere la 7. Io e mia moglie ci confrontiamo spesso, mi dà ottimi consigli anche se vuole che poi sia io a prendere le decisioni finali. Mi è sempre stata vicino e ora il piccolo Leo aspeta un gol da papà”.

 
In attesa del gol, nelle ultime gare prima dello stop forzato dei campionati Cerci è riuscito ha conquistare i suoi tifosi: “All’Arechi ho provato grandissime emozioni, l’abbraccio dei miei compagni e l’applauso del pubblico quando sono uscito. Tutte sensazioni che mi terrò sempre dentro, vi voglio bene – ha confessatto l’attaccante che ha poi parlato anche della Nazionale -. Indossare la maglia azzurra è indescrivibile, lo può capire solo chi ci ha giocato. Tutti i bambini sognano di giocare in Nazionale e io ho realizzato il mio sogno. Sono fiero di me stesso”. Ma se il passato ha ormai raccontato tutto, il futuro invece potrà dire ancora molto. Ma in attesa di poter ritornare alla vita pre Covid-19, Cerci prosegue nel lavoro atletico personalizzato a casa: “Fisicamente mi sento bene, ho a disposizione una palestra che mi consente di lavorare bene. Sto svolgendo un lavoro personalizzato che mi ha dato il prof. Sono stato sei mesi fermo in Turchia e aver saltato una buona parte del ritiro ha influito sulla mia forma fisica”. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino