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La situazione esplosiva
Inevitabile il benservito a Fabio Liverani dopo il disastroso rendimento (un punto in 5 partite) e le difficoltà a far presa su uno spogliatoio che radio marciapiede descrive come esplosivo. L'ex playmaker della Lazio era apparso già particolarmente remissivo nella conferenza che ha preceduto l'ultima gara disputata, poi persa 0-1 contro un Lecce tutt'altro che irresistibile. L'esonero sarà comunicato ufficialmente stamani ma è nell'aria da sabato, quando in sala stampa l'ad Maurizio Milan aveva puntato l'indice un po' contro tutto e tutti, compreso il mercato di Sabatini giudicato poco incisivo. Il direttore generale sembrava a rischio ma resterà in carica fino a giugno, probabilmente depotenziato anche perché da qui alla fine non ci sarà molto da operare. Ma l'anno prossimo si volterà pagina e non solo per le condizioni di salute che hanno impedito all'esperto dirigente di essere sul campo h24.
Il ritorno di Colantuono
Colantuono e Sabatini hanno già lavorato assieme ai tempi del Palermo e per un mese proprio alla Salernitana nel 2022, prima che il tecnico romano venisse rimpiazzato da Nicola, autore successivamente del miracolo salvezza. Colantuono allenerà i granata per la terza volta (la prima per dodici mesi tra il 2017 e il 2018 in serie cadetta) e continuerà comunque a supervisionare anche i baby fino al 2025. Non ha certo dimenticato il mestiere, pur avendo ormai virato verso altri ruoli, con le sue 571 panchine da professionista, di cui 243 in massima serie. Oggi al Mary Rosy alle 15 prenderà in mano le redini della rosa, comunque orfana dei ben otto nazionali. In prima battuta Iervolino aveva richiamato Pippo Inzaghi, esonerato a febbraio dopo il ko con l'Empoli e già tesserato fino a giugno. Nei serrati contatti telefonici partiti domenica, Superpippo tuttavia ha posto una serie di paletti, poco allettato dall'idea di accompagnare alla retrocessione per nove match e poi salutare: ha chiesto una figura dirigenziale che potesse lavorare in simbiosi con lui (Pasquale Foggia, suo estimatore dai tempi comuni di Benevento, era opzione calda), garanzie di progettualità per tornare subito in massima divisione e ovviamente il prolungamento del contratto di un anno con opzione per il successivo. Con Walter Sabatini l'incompatibilità era chiara.
Il Mattino