OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Spiazzato da tanto clamore. Anche per un imprenditore di successo come Danilo Iervolino la valanga di messaggi ricevuti dal momento in cui la sua proposta di acquisto della Salernitana è stata accettata, si è rivelata una sorpresa. «Ho ricevuto almeno 5mila messaggi in poche ore e non sono riuscito a rispondere: lo faccio adesso, ringraziando tutti».
Come è nata l'idea di rilevare il club?
«È successo tutto negli ultimi due giorni. Sono un appassionato di calcio. Avevo cominciato a dare uno sguardo alla causa granata, ma poi avevo deciso di non vedere più i carteggi. Non volevo entrare nell'industria del pallone, insomma».
Poi cos'è successo?
«Ho deciso d'impatto. Perchè la Salernitana è una grande squadra, con una storia fantastica ed ha una grande tifoseria alle spalle. Insomma, non poteva essere cancellata d'emblée. Così ho deciso di presentare l'offerta e man mano ho coinvolto i professionisti in giro per il mondo con cui lavoro».
Trattativa last minute e finale con il botto
«Noi abbiamo fatto una proposta ed è stata accettata. Devo ringraziare lo studio legale del Prof. Rino Sica di Salerno che ha fatto da ponte rispetto alle interlocuzioni e alla documentazione. Ma anche il Prof. Francesco Fimmanò e il commercialista, Luciano Bifolco. Abbiamo rispettato tutte le richieste che i trustee avevano imposto in quella che, è bene ricordarlo, è stata una trattativa privata».
Subito dopo la fumata bianca, il Suo audiomessage è diventato virale ai tempi dei social
«È vero (sorride). L'ho inviato ai miei strettissimi collaboratori: non era da far girare urbi et orbi e un po' mi sono vergognato. Ma ho notato che la cosa è stata apprezzata e ne sono felice».
Da Presidente della Pegaso a presidente della Salernitana: metterà le ali anche ai granata?
«Spero proprio di si.
In che modo?
«Cercando di dare professionalità al management. Di fare investimenti. Ho una visione di strategia».
Quale?
«Il mio sogno è la diffusione dei valori dello sport attraverso la Salernitana. La cultura dell'impegno, della tolleranza e della lealtà. Sono le cose che danno il senso di quello che stiamo facendo».
Nello sport però servono anche i risultati
«Naturalmente. Tutto questo infatti al netto dei successi che derivano da tante cose. Mi auguro che la Salernitana possa essere sempre di più un'attrazione per aumentare maggiormente quel legame internazionale dell'Amalfi coast. Ancora più in osmosi con il territorio insomma. Vorrei vedere più famiglie e bambini allo stadio».
Si parte, insomma?
«Dobbiamo rispettare dei tempi tecnici per il trasferimento della proprietà che derivano dalla Figc. Ci auguriamo di farlo il prima possibile per intervenire nel mercato di riparazione. Ma questo non dipende da me, ma da una serie di soggetti e di vincoli. Noi ce la metteremo tutta. Cercheremo di avere una buona programmazione e una buona strategia».
Qual è il primo obiettivo?
«La salvezza. È assodato che faremo di tutto per mantenere la categoria sin da subito».
Un'impresa possibile?
«Dico di si: la classifica è corta. Numeri alla mano sono otto punti: meno di tre partite. È difficile intendiamoci, ma non impossibile».
Ha anche un piano... B?
«Non mi piace pensare ad un'ipotesi del genere. Ma nella malaugurata ipotesi, mi impegnerò al massimo per risalire immediatamente in A».
Reazione o rivoluzione: c'è da attendersi tagli netti con il passato?
«Mi piace il cambiamento e la discontinuità, ma non ho pregiudizi o preclusioni di sorta. Tutto dovrà essere marchiato con i valori, la strategia e gli ideali targati Iervolino. Insomma, sul solco di un grande cambiamento».
Fabiani, lo staff, Colantuono...?
«Farò le mie valutazioni per capire se gli uomini e le forze in campo sono adattabili alla mia visione e alle mie strategie. Ribadisco: non ho pregiudizi».
Ha già sentito qualcuno di loro?
«Non ho parlato ancora con nessuno. Dopo l'ufficialità mi presenterò a staff e squadra».
Nella squadra c'è un certo, Ribéry
«FR7 è un grande campione. Ribery sarà fondamentale nel progetto salvezza. La sua esperienza e la sua carica potranno dare un contributo qualitativo alla causa».
Che idea si è fatto di Lotito e Mezzaroma?
«Penso abbiano fatto un buon lavoro. Portare la Salernitana in A significa avere meriti straordinari. Non entro naturalmente nelle vicende legate alla multiproprietà».
All'orizzonte il Venezia con l'incubo Covid. Meglio rinviare?
«Direi di si. Lo spettacolo è prioritario, ma diventa secondario rispetto alla sicurezza e alla salute».
Cosa si sente di dire ai tifosi?
«Che hanno una squadra fantastica, che sono una delle migliori tifoserie al mondo e questo vale tantissimo per chi gioca e per chi investe. Spero possano essere sempre più attaccati alla gloriosa casacca granata». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino