Salernitana, Di Tacchio risponde ai tifosi: «Siamo pronti al grande salto»

Salernitana, Di Tacchio risponde ai tifosi: «Siamo pronti al grande salto»
Non è più un titolare inamovibile, ma società e...

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Non è più un titolare inamovibile, ma società e compagni di squadra gli riconoscono, in ogni caso, i gradi di capitano. E allora è toccato proprio a Francesco Di Tacchio inaugurare l'era delle dirette instagram dal profilo ufficiale della Salernitana. Il centrocampista pugliese è stato intervistato dall'addetto stampa del club granata, Gianluca Lambiase, che gli ha sottoposto le domande formulate in tempo reale dai tifosi. Anche diversi compagni di squadra, oltre all'ex Antonio Zito hanno partecipato al live, mandando saluti ed emoticon che hanno fatto sorridere Di Tacchio. «Vivere da solo in casa questo periodo di quarantena non è facile ha detto -. Nel tempo libero gioco con la playstation, guardo le serie tv e studio l'inglese. Allenamenti? Ci si arrangia con quel che si ha in casa. Ora abbiamo cominciato ad allenarci in video con il preparatore atletico, Innocenti. Alterniamo lavoro aerobico e forza, per fortuna ho un garage abbastanza ampio in cui posso allenarmi. Il calcio manca, ma la priorità è la salute. Il mio pensiero va a tutte quelle persone che a causa di questo virus hanno perso dei cari senza aver avuto la possibilità nemmeno di dare loro un ultimo saluto». La voglia di ripartire c'è, come quella di pensare in grande. Di Tacchio non si nasconde: «Siamo un gruppo sano, di gente che sta bene insieme e che ha voglia di lavorare. Obiettivi? Possiamo competere per qualcosa di importante, siamo pronti per il grande salto, dobbiamo solo avere più continuità. Ventura è un maestro, per noi è una vera fortuna averlo come nostro allenatore. La panchina? Bisogna accettare le decisioni del mister, io so quello che posso dare e devo lavorare per farmi trovare pronto. Il mio ruolo è quello di vertice basso». Tante le curiosità dei tifosi che Di Tacchio ha soddisfatto: «La partita più bella all'Arechi? Quella col Padova in cui segnai anche un bel gol. La più brutta? La sconfitta col Cosenza che poteva costarci la retrocessione. Per fortuna dice l'anno scorso è finita bene e sono contento di aver calciato quel rigore a Venezia». E ancora: «Gattuso è stato l'allenatore più importante tra quelli avuti. Per lui scesi in C al Pisa. All'Entella sono stato compagno di squadra di Vannucchi, che ritengo il più forte con cui abbia mai giocato». Dallo scrigno segreto dello spogliatoio granata escono alcune pillole: «Lopez è il nostro leader, Djuric il più istruito, Migliorini il più scaramantico. Jaroszysnki è quello che mi ha sorpreso di più, gli auguro di fare una grande carriera. Dziczek è fortissimo, Cerci un gran professionista, spero trovi la forma migliore perché può darci una grande mano. Un coro della curva? Che bello è...».

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Il Mattino