SALERNO - Dai 500 in festa di venerdì alla rabbia del lunedì, Lotito compreso: tutti sotto esame, si torna in ritiro. Cambiano stato d’animo e numero dei...
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Pure la proprietà non è contenta, Lotito avvisa: «Con l’anno nuovo dovremo rivedere delle cose, in primis l’atteggiamento di alcuni calciatori. Quest’auto può andare a 250 orari ma si ferma a 80 e non riesce a carburare. La squadra è intimorita. Urge un chiarimento nei prossimi giorni, sennò questa situazione diventa un problema. Bisogna valutare, resettare e sostituire in organico le persone non idonee. Mi dispiace, i risultati non sono purtroppo compatibili con i cospicui investimenti fatti. Bisogna ricreare autostima. Chi vuol rimanere però deve comportarsi in un certo modo, altrimenti può andare», ha detto il co-patron ai microfoni di Radio Bussola 24.
Ultimo impegno agonistico, poi il tuffo nel mercato. «So cosa fare. Ci confronteremo, se converremo che ci sono persone non idonee ci regoleremo di conseguenza, sostituendole. Ricordo che l’anno scorso abbiamo acquistato nove giocatori», dice Lotito. Per la verità non tutti rivelatisi funzionali all’obiettivo. Ma tant’è, il cavalluccio resta impelagato – come un anno fa – nei bassifondi, nonostante la spesa consistente. Perché l’organico attuale costa tanto, forse gli errori sono stati commessi nell’assortimento se ci si ritrova con l’esigenza di cambiare. «La squadra non è scarsa, ha qualità – ribatte Lotito –. Però il tutto non si traduce in spirito di umiltà, l’ho detto anche al mister. Bisogna capire i calciatori cosa vogliono fare. Non dobbiamo collezionare figurine ma mettere in piedi una squadra in grado di raggiungere determinati obiettivi. Quali? Certamente non lottare per evitare la retrocessione». Perentori dribbling alle domande sulla posizione di Donnarumma («Sul mercato le scelte non sono state fatte. Che abbia giocato Joao Silva è una scelta tecnica, non entro nel merito») e sul modulo: «Bollini ha portato situazioni positive e altre meno: allenatore e squadra facciano gruppo in ritiro per trovare la giusta quadratura. Dev’essere messo in pratica un modello che possa avere piccoli accorgimenti a seconda dell’avversario. Anche Sannino aveva testato vari schieramenti ma se non si è determinati e non si ha fame, si sprecano tante occasioni da gol come ad Avellino. Poi ci sono stati anche fattori imponderabili con infortuni e squalifiche: non è sempre semplice giocare in dieci come nelle ultime partite. Spero che nel 2017 il trend possa mutare».
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Il Mattino