SALERNO - Altro che nera, sul pareggio col Melfi la Salernitana ci mette la croce… rossa. Per la gara di Foggia si fa la conta, gli infortuni potrebbero ancora condizionare...
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Menichini è molto preoccupato, anche se prova a non trasmettere il suo stato d’animo: ieri è giunto l’esito degli accertamenti cui s’è sottoposto Trevisan, altra tegola. Trattasi di «lesione di secondo grado a carico del grande gluteo destro» che, tradotto in numeri, fa esattamente un mese di stop. Salterà le sfide con Foggia, Savoia, Benevento, Lecce e forse Messina in coppa. Menichini era preparato. A Trevisan, Gabionetta, Franco, Mendicino, Tuia e Colombo s’è aggiunto pure Giandonato, che ha sentito una fitta al ginocchio ed è in dubbio per sabato.
Una maledizione. Per provare a tamponarla, ieri in sede s’è tenuta un’importante riunione alla scrivania di Fabiani dove c’erano il team manager Avallone, il medico sociale Leo, mister Menichini col suo vice, Bonatti (che è anche responsabile della preparazione atletica), e gli altri due preparatori, Angelicchio e Renzoni. Argomento caldo i forfait che hanno fatto crucciare Claudio Lotito, che ha indicato in essi la principale causa dell’orribile prestazione col Melfi. Proprietà e dirigenza vogliono vederci chiaro: fato e spezzatino saranno pure dati di fatto, ma lo è altrettanto una rosa che ha una media età non verdissima. Delle responsabilità ci sono e vanno individuate, come in tutti i casi c’è concorso di colpa. Ognuno ha la sua tesi, ma d’ora in poi tutti saranno ancor più sotto osservazione.
Come risolvere il tutto, come eventualmente accelerare qualche recupero, cosa fare per prevenire guai che, seppure messi in cantiere da qualcuno, stanno falcidiando la Salernitana, in particolar modo in difesa? Il cubo di Rubik è ben mescolato. Se partecipasse a un quiz, Menichini non potrebbe che allargare le braccia e chiedere la domanda di riserva, perché la formazione anti-Foggia, a oggi, è un punto interrogativo.
Le percentuali di avere Tuia si abbassano sensibilmente, il giocatore sente ancora dolore al costato pur avendo provato a correre. Per Colombo le speranze di convocazione restano, come il fastidio al flessore destro, e domani potrebbe essere presa una decisione definitiva, ma è chiaro che affrettare i tempi senza criterio porterebbe a una duplice sventura: quella di ricadute più dolorose e lesive per il prosieguo, nonché l’esposizione a magre figure di squadra e singoli. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino