Napoli, si salva solo Milik: blackout Allan, Luperto sbanda

Napoli, si salva solo Milik: blackout Allan, Luperto sbanda
Anche il Napoli è costretto a piegarsi alla legge della Red Bull Arena. Perché qui, sul campo del Salisburgo, non ha mai vinto nessuno da quando c’è...

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Anche il Napoli è costretto a piegarsi alla legge della Red Bull Arena. Perché qui, sul campo del Salisburgo, non ha mai vinto nessuno da quando c’è Marco Rose in panchina. Ma questa per gli azzurri è una sconfitta indolore. Il vantaggio firmato da Milik dura meno di un tempo. Perché poi sono i padroni di casa a prendere il sopravvento. Certo, l’alibi in casa Napoli può essere quello della difesa nuova di zecca. Oltre agli squalificati Maksimovic e Koulibaly si aggiunge anche l’infortunio a Chiriches a metà ripresa. Le note positive sono quelle di Mertens, che non segna ma è sempre molto positivo, e Fabian Ruiz che poco alla volta sta conquistando sicurezza in mezzo al campo nel dettare i tempi e intercettare palloni pericolosi sulla mediana.

 
6 MERET 
Per evitare il gol di Dabbur avrebbe solo dovuto rimpicciolire la porta con la bacchetta magica. Ma i suoi superpoteri solitamente si manifestano in altro modo. Stesso discorso vale anche per il raddoppio degli austriaci. Qualche buona parata, ma nulla a confronto con gli straordinari di una settimana fa.

5 HYSAJ 
Ulmer non è il cliente migliore del mondo, perché quando attacca è un pericolo costante. Il raddoppio austriaco arriva proprio da lì, con il terzino del Napoli che si attarda nella chiusura concedendo all’avversario il tempo per metterla dentro. Male anche da centrale quando si sposta dopo il ko di Chiriches.

5,5 CHIRICHES 
L’intervento disperato per chiudere su Dabbur a tu per tu con Meret rischia di fargli fare una brutta figura. In realtà la sua prestazione è il giusto mix di attenzione tattica e rapida gestione del pallone delle uscite da dietro. Potrebbe fare meglio sul gol raddoppio. Poi esce per un infortunio.

5 LUPERTO
22 anni e non sentirli manco un po’. Gioca con personalità senza andare mai in affanno. Dici poco, per uno che era alla sua prima da titolare in Europa. Si ferma inspiegabilmente in occasione del gol di Guldbrandsen e quella diventa l’unica macchia su una prestazione che altrimenti sarebbe stata perfetta.

6,5 MARIO RUI 
Quando si sovrappone e scambia con Zielinski, gli dei del calcio si possono solo leccare i baffi. Non è un caso, infatti, se il pallone avvelenato che poi Milik trasforma in gol, parta dai suoi piedi. Spina nel fianco continua: dalle sue parti c’è ben poco da difendere visto che Lainer è con le pile scariche.

6 CALLEJON 
Molto ala e poco terzino. Perché la manovra del Salisburgo si sviluppa sopratutto per via centrale. E allora lo spagnolo, diventato capitano per l’assenza di Insigne, si dedica alla sfuriate nella metà campo avversaria e a qualche buon pallone servito in mezzo per le punte che non arrivano con convinzione.

5 ALLAN 
Regala il pallone che vale il pari del Salisburgo. Si tratta di una vera novità per il brasiliano che solitamente è praticamente impeccabile negli appoggi e nelle ripartenze. Per fortuna si prende una serata di blackout quando fa meno male per il Napoli. Fermo un turno, con vista sul prossimo appuntamento.

6 FABIAN RUIZ 
Catalizza il gioco del Napoli sui suoi piedi e infatti ogni trama offensiva passa da lì. Bravo anche nel calamitare un po’ di palloni vaganti sulla mediana. Poi il capolavoro: controllo, passo e missile terra aria verso la porta del Salisburgo sul quale si devono opporre Walke e il palo per evitare il gol.

5,5 ZIELINSKI 
Appena un paio di guizzi dei suoi per accendere l’atmosfera. Poi è un andamento lento che non infiamma. Nella terra di Mozart: un arpeggio che non diventa mai sinfonia. Gli capita anche una buona occasione da gol, ma gli manca lo spunto per calciare con decisione. Una gara fatta da tanti bassi e ben pochi alti.

6,5 MERTENS 
Il forfait last minute di Insigne gli spalanca le porte dell’undici titolare. La sua risposta è praticamente perfetta perché è vero che non segna, ma apre spazi, fa movimento e serve un paio di palloni davvero invitanti per i compagni che non sempre si fanno trovare pronti per approfittarne nel modo giusto.

6,5 MILIK 
Conferma lo splendido momento di forma, perché praticamente al primo pallone giocabile che gli capita sul piede, arriva il gol. Un bel regalo da parte del portiere avversario, certo, ma lui ci mette la cattiveria del bomber d’area di rigore e la freddezza del killer seriale per mettere in discesa la partita del Napoli.

6 DIAWARA 
La prima mossa di Ancelotti per mettere sostanza in mezzo al campo e andare a prendere i “tori” per le corna. Si piazza accanto ad Allan e alza la diga. Il Salisburgo prova a saltarlo con lanci lunghi e così il suo da fare si riduce al minimo sindacale. Recupera qualche buon pallone ma senza mai incidere.

6 MALCUIT 
Dentro per il dolorante Chiriches con Hysaj che scala al centro della difesa. Con un risultato da gestire non è che debba spingere più di tanto. E allora si limita a dare una mano ai difensori senza praticamente non superare quasi mai la metà campo. Si attarda nell’uscita sul 3-1 del Salisburgo. 

sv YOUNES 
Nel finale per dare una mano a Milik lì dannati. Solo spiccioli a risultato praticamente già acquisito. Ma è un minutaggio che serve per rodare ancora un po’ le gambe che girano lente per il lungo infortunio che lo ha tenuto fuori per metà stagione. Non lascia il segno perché praticamente non tocca una palla.

5,5 ANCELOTTI 

Forte del largo vantaggio dell’andata, si può permettere di far giocare la sua squadra in ripartenza. La tattica funziona alla perfezione perché il gol degli azzurri arriva subito e coincide praticamente con l’apertura di un’autostrada verso i quarti di finale. Non ha paura di affidare la difesa ai due esordienti Chiriches e Luperto. Il vantaggio austriaco è colpa dei centrali, ma Carletto non può telecomandarli. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino