Napoli, Mertens gioca per la storia tra gli dei della musica e del calcio

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Fare il genio nella città di Mozart è un po' come fare il dio del calcio nella città di Maradona. Ebbene, ieri Dries Mertens ci è riuscito. Ha...

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Fare il genio nella città di Mozart è un po' come fare il dio del calcio nella città di Maradona. Ebbene, ieri Dries Mertens ci è riuscito. Ha fatto più o meno tutt'e due le cose e le ha fatte su un palcoscenico internazionale, sotto i riflettori calcistici dell'Europa che conta. Senza alcun tipo di scuorno o di timore reverenziale, ieri Ciro ha rubato momentaneamente la scena a Diego e a Amadeus. Con le sue giocate, i suoi assist, i suoi gol ha deliziato i sensi degli spettatori austriaci e al tempo stesso ha raggiunto e superato D10S nella classifica dei marcatori azzurri di tutti i tempi. Non era facile fare tutto questo, soprattutto dopo le dichiarazioni rilasciate alla vigilia dal patron De Laurentiis. «È strapagato. Se vorrà andarsene io non mi opporrò» aveva detto il presidente.

 
Be', dopo la prestazione di ieri, è lecito pensare che se De Laurentiis non si opporrà, tanti altri napoletani invece sì, si opporranno eccome alla partenza da Napoli del folletto napoletano-belga. È a lui, infatti, che si deve la prima vittoria del Napoli in trasferta Champions dopo tre anni. Nonostante l'emergenza «sanitaria» in difesa e, vista la permanenza di Lozano in uno stato di dormiveglia cosciente, la mancanza di un fattivo supporto in attacco, quasi da solo Mertens ha trascinato la squadra fino alla fine. Con due gol straordinari quasi speculari tra loro e un assist decisivo a Insigne per la rete della vittoria. Certo, determinanti sono state anche le parate di Meret e la prontezza d'animo di Lorenzo che non appena entrato si è fatto trovare al momento giusto col pallone sul piede giusto ma è soprattutto a Dries che si deve questa vittoria. Capito presidente? E facciamolo sto rinnovo, jamm! Leggi l'articolo completo su
Il Mattino