Salvatore Maresca, il «Thor» degli anelli trionfa a Baku

Salvatore Maresca
Nella più grande città del Caucaso, gemellata con Napoli, lo stabiese Salvatore Maresca trionfa nella Coppa del Mondo. A Baku, capitale dell’Azerbaigian,...

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Nella più grande città del Caucaso, gemellata con Napoli, lo stabiese Salvatore Maresca trionfa nella Coppa del Mondo. A Baku, capitale dell’Azerbaigian, l’atleta delle Fiamme Oro si prende la scena. Il Signore degli Anelli del terzo millennio è il talentuoso classe 1993. Alle spalle il numero che non passa inosservato: 154. Prima di salire sul podio saluta e abbraccia i suoi avversari, mascherina nera, come la tuta. Si autropremia. Prende la medaglia, la bacia, la mette al collo. La mostra con fierezza e stringe il pugno sinistro. Si sistema il bavero della felpa, mano destra sul petto e parte l’inno di Mameli. Chiude gli occhi, mentre si alza il Tricolore. Tra le due stelle brilla il suo astro, più luminoso. Apre gli occhi, bacia il logo di Federginnastica. Si toglie il dispositivo di protezione, lo mette nella tasca sinistra e sorride, abbracciando i suoi competitors per la foto di rito. Infine i tre ginnasti esibiscono la medaglia vinta a favore di telecamera e obiettivo.

Maresca ha raggiunto quella maturità tecnica che gli ha consentito di spiccare il volo. Vera impresa quella firmata alla Milli Gimnastika Arena, dove, con il punteggio di 14.800 (il migliore di giornata e uguale a quello già ottenuto in qualifica), ha battuto il campione turco Ibrahim Colak, e l'azero Nikita Simonov, beniamino di casa. Al suo fianco il tecnico Marcello Barbieri.

«Sono molto contento e molto soddisfatto, anche perché ho mantenuto la promessa a Niccolò Mozzato, che purtroppo si è infortunato durante un salto al volteggio ed ha subito un grave infortunio. Ho provato a lenire la sua sofferenza. Gli formulo un affettuoso in bocca al lupo di pronto ristabilimento», racconta il campione campano, soprannominato «Thor», il dio del tuono e della tempesta, il cui conio è da attribuire ad Antonello di Cerbo, il suo primo allenatore.

«Che dire? Non vedo l’ora di tornare in palestra ad allenarmi. Questa è solo una tappa del percorso, che mi porterà alle Olimpiadi di Parigi 2024, spero», auspica fiducioso e convinto l’agente della Polizia di Stato. «Ci tengo a ringraziare la mia società Ginnastica Salerno, il Gruppo Sportivo delle Fiamme Oro, i miei familiari, i miei amici e la Digital Bridge Agency: grazie di cuore», asserisce Maresca, che lancia un messaggio di pace via social.

«Lo sport sia sinonimo di fratellanza e non di guerra. Noi sportivi siamo i portabandiera dell’unione fra le nazioni. La vita è unica, e bisogna viverla al massimo. Uniti. Con un unico colore», afferma il forte anellista, che vanta in bacheca il bronzo europeo vinto a Basilea, in Svizzera, l’argento a Varna, in Bulgaria, l’oro alla World Challenge Cup di Osijek, in Croazia, e il recente bronzo conquistato nella precedente tappa di Coppa del Mondo in Egitto (Il Cairo).

«Il 22-23 aprile ritornerò al PalaVesuvio. Poi testa ai Giochi del Mediterraneo di Orano, in Algeria», conclude Salvatore Maresca (nelle foto di Omar Correira). Cala nel migliore dei modi il sipario sulla World Cup di ginnastica artistica.  

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Il Mattino