Sampdoria-Benevento, Inzaghi: «Chi vorrà batterci dovrà sudare»

Sampdoria-Benevento, Inzaghi: «Chi vorrà batterci dovrà sudare»
«Le sensazioni sono buone, ma il campo dirà se avremo fatto bene o male, come sempre. Dopo aver disputato un grande campionato di serie B, adesso meritiamo di andare...

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«Le sensazioni sono buone, ma il campo dirà se avremo fatto bene o male, come sempre. Dopo aver disputato un grande campionato di serie B, adesso meritiamo di andare a giocarci queste partite su campi prestigiosi come quello di Marassi. Per provare a ottenere il risultato, servirà un Benevento quasi perfetto. Rispetto alla amichevole con la Lazio, sarà totalmente un'altra partita. Se usciremo dal campo dando la dimostrazione di aver dato il massimo, allora non avremo rimpianti perché se usciremo sconfitti, vorrà dire che gli avversari saranno stati più bravi», ha dichiarato Filippo Inzaghi, allenatore della neopromossa Benevento, nella conferenza stampa prima del match d'esordio con la Sampdoria di Claudio Ranieri.


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Sulla formazione ancora qualche dubbio: «I terzini che ho a disposizione stanno tutti bene, deciderò all'ultimo. Anche davanti stanno tutti bene. I dubbi ci sono, ma per un allenatore avere dei dubbi è importante e vuol dire avere a disposizione una grande rosa». Ma nessuno, invece, sugli avversari: «I nostri avversari devono capire che il vento è cambiato. Servirà impegno e concentrazione, per ogni singola partita. I nostri avversari dovranno capire che il Benevento visto in A tre anni fa, non esiste più», ha proseguito l'ex attaccante del Milan.
 

Sul mercato non si sbilancia: «Non voglio parlare di mercato, al momento. La società mi ha messo a disposizione una rosa di alto livello. Per questioni legati alla lista degli over, è chiaro che qualcuno a malincuore dovrà partire. Se ci sarà qualche altra occasione per portare a Benevento giocatori di livello, la società non se la farà sfuggire». Ma Filippo ha ancora un rammarico: «I tifosi sono l'essenza di questo sport. Spero possano ritornare presto in tanti a popolare gli stadi». «Sono agitato come alla viglia della prima partita del campionato di serie C o di serie B. Forse ero più agitato lo scorso anno, quando ero consapevole che avremo dovuto fare qualcosa di importante. Per tutto il resto, sono tranquillo. Ricordiamoci sempre che il calcio resta uno sport e come tale deve rimanere», conclude l'allenatore delle 'Streghè. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino