Il Milan sbriga facilmente la pratica Sampdoria e si avvicina così al quinto posto. E’ Ibrahimovic, con una doppietta e un assist, il mattatore. E’ lo svedese,...
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LA PARTITA - Pioli recupera gli squalificati Hernandez e Bennacer affidando le chiavi dell’attacco a Ibrahimovic e Rebic. Ranieri fa esordire Falcone tra i pali ma lascia a riposo Gabbiadini, la punta più utilizzata in questo campionato e premiata oggi per la sua centesima presenza in blucerchiato.
L’avvio del Milan è all’insegna della grande determinazione post Covid-19. Tre giri di lancette e Ibrahimovic, su perfetto suggerimento dalla sinistra di Rebic, infila, di testa, Falcone. Il venticinquenne portiere della Sampdoria avrà tempo nei successivi otto minuti per riscattarsi. All’8’ la doppia, ravvicinata, parata prima su Hernandez e poi su Calabria. I rossoneri tagliano ripetutamente la svogliata difesa dei padroni di casa. All’11’ l’apertura di Calhanoglu per Rebic, spettacolare salvataggio di Falcone con il piede. La Samp si sveglia al quarto d’ora e sposta il raggio d’azione nella metà campo di Pioli. Le occasioni non mancano, la convinzione si. Depaoli è impreciso, Ramirez è debole, Quagliarella colpisce male il pallone. Di tutt’altra pericolosità Ibrahimovic, alla mezz’ora, quando a salvare la porta su botta sicura dello svedese.
Fuori Depaoli e Ramirez, dentro Leris e Maroni nella Samp. Pioli toglie Rebic e inserisce Leao. La partita potrebbe piegare una piega decisamente diversa nel secondo tempo. Colley, dopo una respinta di Donnarumma su punizione di Quagliarella, mette incredibilmente alto di testa. Cambio di fronte: torre di Ibra per Calhanoglu che non sbaglia. Pasqua annulla per una presunta spinta del turco a Vieira ma poi, richiamato al Var, ritorna sui suoi passi. E’ il 52’. La Samp accusa psicologicamente il colpo e subisce anche la terza rete sugli sviluppi di un contropiede fulmineo: Calhanoglu ricambia il favore a Ibra che fa secco, ancora una volta, Falcone. Il Milan va in controllo, Pasqua torna al Var per indicare il dischetto dopo aver rivisto un contatto Kjaer-Bertolacci. Donnarumma si supera su Maroni ma nulla poi può su una parabola da 30 metri disegnata da Askildsen. Non è ancora finita: in pieno recupero, il destro a giro di Leao fissa il risultato sul 4-1.
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Il Mattino