Napoli, il derby del cuore di Sarri: «Ma dopo la Juve posso smettere...»

foto MANCINI
Il passato di Maurizio Sarri e il suo futuro, tutto nel giro di pochi minuti: «Per me è una partita particolare, ma conta di più l’obiettivo collettivo....

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Il passato di Maurizio Sarri e il suo futuro, tutto nel giro di pochi minuti: «Per me è una partita particolare, ma conta di più l’obiettivo collettivo. I fischi del San Paolo li considero una manifestazione d’affetto, e ritengo che la classifica del Napoli non corrisponda al valore della rosa. Dopo la Juve potrei anche smettere, dipenderà dalle energie residue e dalle motivazioni. Ma è un discorso che affronterò alla scadenza di contratto tra due anni».

 
«Posso anche pensare di smettere dopo questa esperienza alla Juve, dipende da quante energie avrò, dalle motivazioni e sarà ancora convinto di poter fare ancora bene. La pressione? Conta quella interna, se uno sta dietro al circo diventa matto. Se non hai motivazioni e sei svuotato è giusto smettere,  in questo momento me la sento, ma tra due anni quando scadrà il contratto se ho la stessa voglia continuerò, altrimenti smetterò. Oppure con la vecchiaia il cervello perderà colpi e deciderò di continuare comunque, facendo una cazzata».
 
«Non bisogna correre il rischio di parlare troppo di aspetti personali di fronte a obiettivi collettivi come tre punti da fare per la classifica. È una gara difficile complicata per diversi motivi, Demme è un nuovo riferimento a centrocampo, mi aspetto gara complicata, il Napoli ha una classifica strana ma arriva da una vittoria importante in Coppa Italia che può rilanciare la squadra».
 
«Eriksen un centrocampista di grande levatura. Ma da qui a pensare che possa cambiare l’equilibrio di un campionato è un passo successivo. Non ci interessa, noi siamo competitivi, il nostro obiettivo è rendere al 100% delle nostre possibilità. Cosa fatto solo in alcuni spezzoni». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino