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Castelvolturno. Renzi ha indicato il Napoli come candidato numero uno a vincere lo scudetto. Il premier lo ha fatto a margine di un evento sull'Europa, a Ventotene. Al termine della visita, un papà col figlio si sono avvicinati a lui; Renzi ha chiesto al ragazzino per chi tifasse: «Roma?». «Napoli, presidente», ha risposto il papà. E allora Renzi, appassionato di calcio e tifoso della Fiorentina, ha sorriso: «Quest'anno il Napoli vince lo scudetto».
Nelcorso della sua confernza stampa, Maurizio Sarri ha risposto con un gesto scaramantico e poi ha detto: «Io non so quanto Renzi capisca di calcio, non commento queste sue parole, ma spero che sia un grande intenditore».
Sul mercato. «Il mio lavoro è quello di ottimizzare al meglio le risorse a mia disposizione: non devo fare bilanci, io non ho chiesto giocatori quelli che sono arrivati sono sati scelti dalla società: mi metto a disposizione per farli rendere al meglio».
Gli obiettivi. «I miei obiettivi personali non hanno nessun tipo di interesse sulla nostra stagiione, quelli che contano sono quelli dela società che ha sempre palato di un anno di costruzione: l'obiettivo collettivo è la partita di domani». Gli obiettivi adesso che il Napoli è primo. «Probabilmente per la società è rimasto un anno di costruzione: io continuo a fare il mio lavoro per far dare il cento per cento ai miei gicatori: non mi pongo obiettivi ma neanche limiti».
Il tecnico del Napoli sposta l'attenzione sulla partita contro l'Empoli. «Difficilissima, l'Empoli ha conquistato 15 punti nelle ultime sette partite, ne ha vinte quattro e pareggiate tre. Maccarono è il vero trascinatore, sta giocando su livelli che non aveva mai raggiunto in carriera. Saponara? Ha ricordato nell'ultima sua inervista ha detto che fui io a caricarlo con le mie parole nella partita di andata: stavolta non ne parlo». Su Higuian. «Lui è grato a me, io sono grato a lui. Anche domani potà essere determinante». Altro uomo chiave Callejon. «Tatticamente è quello più prezioso perché ci consente di giocare con tanti giocatori offensivi». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino