Inviato a Castel Volturno Caldo torrido, 34 gradi, almeno una trentina di tifosi coraggiosi aspettano l’arrivo dei...
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Caldo torrido, 34 gradi, almeno una trentina di tifosi coraggiosi aspettano l’arrivo dei calciatori in auto: allenamento pomeridiano degli azzurri, il penultimo prima del Milan, visto che stamattina ne è in programma un altro leggero, la squadra ieri sera in ritiro in vista della partita di esordio. La certezza è il rientro di Jorginho da playmaker a centrocampo al posto di Valdifiori: l’italo-brasiliano riconquista la maglia da titolare dopo un turno di squalifica, un ritorno fondamentale per gli equilibri di squadra. Provvidenziale il suo lavoro nella costruzione della manovra ma soprattutto in fase di non possesso quando c’è da fare schermo davanti alla difesa nel recupero del pallone.
Cambi in attacco: Milik e Mertens mettono la freccia e sono davanti a Gabbiadini e Insigne, molto deludenti a Pescara. Manolo costantemente al centro delle voci di mercato e ormai sempre più sul piede di partenza (l’Everton adesso è fortissimo su di lui), anche Lorenzo ha vissuto un’estate travagliata per il nodo relativo al mancato rinnovo del contratto (discorso che comunque verrà ripreso più avanti). In campo, quindi, ci vanno i protagonisti della rimonta a Pescara, Milik e Mertens, salvo sorprese, ovviamente. Il polacco dà più profondità alla squadra, in questo senso è molto più prima punta rispetto a Gabbiadini: il suo impatto è stato molto importante a Pescara.
Assolutamente scatenato il belga, autore di una doppietta. Con loro in campo cambia qualcosa anche dal punto di vista tattico perché giocano più stretti in attacco ma sulla fascia si perde un po’ in fase di copertura perché Insigne rispetto a Mertens è più abituato a rientrare. Tridente d’attacco che si completa con Callejon, lo spagnolo insostituibile anche in questa stagione per la sua capacità di dare equilibrio alla squadra e poi in questo momento il suo sostituto naturale Giaccherini è indisponibile per infortunio.
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Il Mattino