Una gara impegnativa, una vittoria importante. Dopo lo scivolone in Coppa Italia, il Napoli torna a prendersi i tre punti contro l’Atalanta nel modo più sofferto, ma...
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L'allenatore azzurro pensa subito a spegnere le polemiche per l'episodio della sostituzione di Lorenzo Insigne. «Non vedete quello che succede quando ci alleniamo, ma è una cosa normale. Io e Lorenzo litighiamo anche durante la settimana, ma poi subito finisce lì». E sul ritorno di Mertens al gol non aveva dubbi. «Ha avuto un calo fisiologico, ma aveva già dato segnali di ripresa. Aveva segnato in Coppa Italia e Champions, il digiuno era relativo. Era evidente che sarebbe tornato anche a segnare, viste le ultime prove. I cori contro Koulibaly? Gli è già passata l'arrabbiatura. Ci sono più forme di razzismo, la più fastidiosa è quella che succede a calciatori come lui, ma anche essere chiamati terroni per novanta minuti è fastidioso».
La sfida con la Juventus a distanza proseguirà, nonostante un calendario che non le vedrà mai giocare in contemporanea nelle prossime settimane. «Hanno gare abbordabili e questo potrebbe metterci pressione. È un errore della Lega il fatto che giochiamo sempre dopo di loro » ha confermato Sarri a Sky Sport. «Si poteva mediare, giocare in contemporanea o far giocare qualche partita dopo di noi. Un minimo di dubbio sulle capacità di chi dovrebbe decidere queste cose mi viene».
Lontano dall'allenatore, invece, è il discorso relativo al mercato. «Ho telefonato a Verdi perché il club mi aveva detto di avere un accordo col Bologna e volevo sapere se il motivo del rifiuto fossi io. Mi ha detto di no, quindi è libero di fare ciò che vuole» confessa Sarri. «In questo momento qualche alternativa ci farebbe comodo, ma possiamo pensare che se il rientro di Milik è vicino possiamo sfruttare anche Dries da esterno in qualche situazione di partita. In ogni caso, tutte le energie che ho le dedico ad allenare ai miei ragazzi, non penserò al mercato».
Neanche alla sua posizione contrattuale. «Non ci sono problemi per la mia situazione. I contratti hanno un valore relativo, questo è un mestiere in cui servono cuore e sentimenti. Senza queste nessun contratto avrebbe senso. In questo momento non mi interessa né della clausola né della scadenza, tra due o tre mesi ci ricontreremo io e De Laurentiis. Non ci saranno grandi stravolgimenti», conclude Sarri. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino