La rabbia per gli errori di Damato, la richiesta di sostegno da parte della società sul tema arbitrale che ha sortito un effetto boomerang con il tweet del presidente De...
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Ci ha messo un bel po' per sbollire la rabbia, giovedì alla ripresa degli allenamenti era ancora furioso per i torti arbitrali (già 4 i punti lasciati per strada, i due di Pescara e i due di Genova), poi il tweet del presidente che di fatto ha sconfessato la sua linea e nel quale si fa esplicito riferimento al fatto di «rispettare le decisioni degli arbitri, nel bene e nel male, e di non dover cercare nessun tipo di alibi». Il tecnico azzurro ieri ha guidato l'allenamento con una straordinaria intensità, quella abituale delle rifiniture, il giorno in cui fa mettere in pratica alla squadra tutto ciò che deve poi avvenire in partita.
Concentrazione massima, tanto è vero che ha deciso nuovamente per il ritiro prepartita nonostante la squadra venga già da un periodo lungo di gare ravvicinate e di fatto ha staccato solo un giorno dopo Kiev. La volontà di tenere il gruppo più compatto possibile e la voglia di cancellare attraverso il gioco l'amarezza di questi ultimi giorni. Tutti in ritiro, gli azzurri, il gruppo dei suoi collaboratori tecnici, il direttore sportivo Giuntoli, il team manager De Matteis, lo staff medico. Sarri ha dato un colpo di spugna alle polemiche degli ultimi giorni: ieri nella sua testa solo e soltanto il Chievo Verona e le scelte migliori da effettuare. E mai come stavolta le ipotesi sono numerosissime, anche perché mercoledì prossimo il Napoli sarà nuovamente in campo per il match di Champions League contro il Benfica. Valutazione sulla condizione attuale, sui minutaggi e con un impegno fondamentale alle porte. Cinque neo acquisti non sono stati ancora impiegati: Giaccherini, Maksimovic, Rog, Diawara e Tonelli.
La filosofia di Sarri è ormai chiara: prima di lanciare un volto nuovo nella mischia vuole portarlo al top da un punto di vista atletico e come integrazione tattica.
Il Mattino