Fra due settimane si gioca, fra soli quattordici giorni comincerà il campionato di serie B, con la Scandone che domenica 29 settembre alle 18 dovrebbe essere impegnata sul...
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Il tempo passa, i giorni a disposizione per costruire qualcosa diminuiscono a vista d'occhio, ma sembra che la questione sia ignorata da chi deve operare. Chi avrebbe le capacità di costruire il roster, Nicola Alberani ed il coach in pectore Gianluca De Gennaro, non sono messi in condizione di farlo, perché non arrivano né direttive operative, né ci sono segnali di volontà di proseguire l'attività della pallacanestro. D'altra parte il presidente Mauriello è di fatto senza poteri, il neo amministratore delegato Scalella non sembra mostrare alcun interesse, né sappiamo se sia capace di rendersi conto che il tempo per costruire qualcosa di apparentemente serio sta per scadere definitivamente. Discorso a parte per il proprietario. L'ingegnere De Cesare sembra quasi che si sia «lavato la faccia» con il versamento dei 40.000 euro effettuato tramite l'U.S. Avellino, per poi scaricare il tutto su Scalella. Ma il proprietario di Sidigas e Scandone resta sempre lui, e la sua volontà dovrebbe pur contare qualcosa. Nelle ultime ore, poi, sta prendendo corpo l'eventualità di proseguire l'attività con la disputa del campionato di serie B utilizzando solo giovani. Al di là che in questo modo registreremmo l'ennesima presa per i fondelli della città e dei tifosi, chi ha partorito questa idea, evidentemente, non conosce la situazione attuale del club. La Scandone ha pochissimi giovani tesserati, un numero sicuramente insufficiente a mettere in campo una squadra, mentre per quelli che potrebbero venire da altre società bisognerà pagare un parametro. Poi sfugge un'altra drammatica necessità: per effettuare qualsiasi tesseramento di allenatori o giocatori, bisognerà pagare il lodo a Bergamaschi, cosa che non si potrà fare all'ultimo minuto, perché sarà necessario acquisire la liberatoria dell'agente prima di poter avere il via libera da parte della Federazione. Bisognerà poi trovare anche qualcuno disposto ad allenare quella che potrebbe essere una vera e propria «Armata Brancaleone», che porterebbe in giro per Campania, Puglia, Basilicata e Lazio una vera e propria offesa allo spirito sportivo. Quale futuro potrà mai avere una squadra rabberciata, di soli giovani, senza avere la preparazione nelle gambe, senza esperienza, destinata a raccogliere passivi pesanti su tutti i campi ? Quale futuro potrà mai avere un club che già in passato avvertiva la distanza della proprietà, una distanza ora diventata oceanica? Interrogativi che forse non avranno mai una risposta, come potrebbe essere senza risposta il perché non sia stato consentito ad altri di cercare di portare avanti il basket in città. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino